In esclusiva a Inter Dipendenza il noto giornalista sportivo Fabrizio Biasin, vicino alle vicende di casa Inter.
Si è parlato di tutto: dal derby ai rigoristi nerazzurri, dalla lotta Scudetto alle questioni Juventus e Roma, con José Mourinho che ha certamente passato ere calcistiche migliori, in carriera. Queste le parole di Biasin.
Tre giorni dopo il derby: risultato giusto?
“Tendenzialmente sì. L’Inter ha gestito meglio la gara ma non ha avuto il giusto killer instinct, il punto il Milan l’ha voluto e se lo è guadagnato. Di certo i big match giocati dai nerazzurri sono fino ad ora stati particolari. Con la Juventus il rigore allo scadere, con l’Atalanta un altro rigore, ma per l’Inter, sbagliato da Dimarco, con la Lazio i nerazzurri se la sono giocata alla grande per 60 minuti… Di certo c’è amaro in bocca per i punti lasciati per strada. Ma non ne farei una tragedia, 7 punti sono recuperabili e la squadra sembra stare sul pezzo”.
Questi 7 punti sono realistici tra Milan, Napoli e Inter?
“No. Quei 7 punti l’Inter poteva portarli via in alcune partite; le prime due stanno andando ad una velocità siderale, ma non vedo demeriti da parte della squadra di Inzaghi. Dopo la sosta comunque avremo la contro prova, dato che è in programma Inter-Napoli”.
Per lo Scudetto è lotta a tre o vale la pena citare altre squadre?
“La definirei una lotta a tre e mezzo; nel senso che ci metto anche l’Atalanta, una delle mie favorite alla vigilia. Nonostante tanti problemi, da Gosens a Pessina e Muriel, vedo ancora la squadra che più di tutte sa cosa deve fare in campo. Se trova continuità, una mezza speranza la concedo anche agli orobici. Anche se ho la sensazione che tra Muriel e Gasperini, in questo momento, non ci sia molto feeling. Il sogno sarebbe andarselo a prendere, dato che è l’unico che geneticamente mi ricorda – al minimo – Ronaldo il Fenomeno”.
Questione rigoristi: pareri dopo il derby? Chi dovrebbe essere il primo?
“Io penso che ci voglia una scelta decisa, e per me Inzaghi ha scelto Lautaro Martinez. Avrebbe dovuto tirare anche il primo, poi chiaramente Calhanoglu ha dimostrato carattere nel prendere il pallone e metterlo in porta, ma a prescindere non amo questa cosa che tira chi è più convinto. Se Lautaro è il rigorista li deve calciare tutti lui; si guardi a Napoli, dove nonostante gli errori di Insigne, Spalletti ha continuato a dargli fiducia. Tra l’altro il rigore di Lautaro è stato tirato molto bene, meglio di quello di Calha, ma è stato grande Tatarusanu”.
Un giudizio su Allegri e su Mourinho?
“Il problema della Juve non è Allegri ma ciò che è successo negli ultimi anni. Il corto muso allegriano è l’unica arma che ha a disposizione questa squadra, dati gli enormi limiti che ha. L’unica cosa che contesto ad Allegri è il non aver trovato ancora una posizione fissa a Federico Chiesa, che cambia spesso ruolo. Lo devi mettere dove rende al meglio, e non spostarlo. Credo comunque che l’obiettivo sia il quarto posto, non riesco a vedere la Juventus più su. Sulla Roma dico che io sono un fedelissimo di Mourinho, ma ora sto un po’ vacillando: riconosco il José personaggio, polemico, ma non il José allenatore. Di solito crea una grande fase difensiva, tiene unita la squadra, in questo momento non gli riesce nulla di tutto ciò. Non mi pare abbia in mano la situazione, e non è una cosa da Mourinho”.