Inter-Napoli 3-2
Un solo risultato a disposizione per riaprire il campionato ed avvicinare in un colpo solo Milan – battuto a Firenze – e Napoli. Tre punti decisivi per far comprendere alle squadre davanti che l'Inter non ha abdicato e non ha intenzione di farlo. Quindici tiri in porta, tre gol alla difesa meno battuta di serie A e prima sconfitta rifilata all'ex Spalletti. Primo scontro diretto vinto, segnale chiaro che per lo scudetto ci sarà da discutere coi nerazzurri. Un successo più che meritato che consente all'undici di Inzaghi di ridurre il gap da Napoli e Milan a quattro punti e di proiettarsi al meglio verso la decisiva sfida di Champions League contro lo Shakhtar di De Zerbi.
Primo tempo. Con cuore, carattere e con un grandissimo primo tempo. L'Inter ribalta il Napoli – in vantaggio con Zielinski al 17' – grazie a quarantacinque minuti disputati ad altissima intensità. Prima Calhanoglu su rigore – netta la parata di Koulibaly su tiro di Barella – poi Perisic su colpo di testa da calcio d'angolo sempre battuto dal centrocampista turco. Il vantaggio partenopeo nasce da una palla rubata da Zielinski a Barella. Pallone ad Insigne ed assist per il compagno in una tipica giocata spallettiana. Handanovic non può nulla sul bolide del centrocampista azzurro. L'Inter mette in campo tutta la rabbia di cui dispone e raggiunge il pari al 25'. Barella raccoglie una sponda di Darmian e calcia a botta sicura. Koulibaly si sostituisce ad Ospina e para con il braccio abbondantemente largo. Sul dischetto si presenta Calhanoglu che spiazza l'estremo colombiano. Al 45' sempre Calhanoglu calcia un corner sul primo palo. Perisic è più lesto di tutti e insacca con la testa. Ospina respinge quando il pallone ha varcato la linea di porta. Si va al riposo con i nerazzurri meritatamente in vantaggio.
Secondo tempo. L'Inter ricomincia così come aveva chiuso la prima frazione. L'asse Barella-Correa-Lautaro confeziona la terza marcatura. Il centrocampista strappa e serve Correa. Progressione magistrale dell'attaccante e palla per il connazionale che angola e beffa Ospina alla sua destra con un tiro preciso che non lascia scampo. I nerazzurri, pienamente in controllo, divertono e si divertono fino al 78'. Dzeko – subentrato a Correa – perde palla. Zielinski serve Mertens – entrato per Insigne – che estrae un coniglio dal cilindro e con un tiro meraviglioso da fuori area beffa un incolpevole Handanovic. In precedenza girandola di cambi che aveva interessato Osimhen – infortunio all'arcata zigomatica dopo uno scontro con Skriniar – sostituto da Petagna, Lautaro, Calhanoglu e Barella sostituiti da Dimarco, Gagliardini e Vidal. Scampoli di partita anche per Satriano ed Elmas. L'arbitro concede otto minuti di recupero ed Handanovic salva il risultato con un prodigioso intervento su Mario Rui in occasione di un calcio d'angolo. Finisce con un po' di sofferenza per l'Inter, pazza ma vincente.
Il simpatico buffetto. Apertura con Handanovic. Battuto in due occasioni – non può nulla – si riscatta alla grande salvando i tre punti con una parata straordinaria su Mario Rui. Eccellente partita anche di Calhanoglu – gol ed assist – e dei soliti Brozovic e Barella. Lautaro Martinez torna al gol ed è una meravigliosa notizia per l'Inter. Molto bene anche Correa. La sua progressione alla Mennea per l'assist che vale la rete di Lautaro è da mostrare nelle scuole di atletica.
Le rasoiate. Dzeko perde un pallone dal quale nasce l'azione del 3-2 di Mertens. Il tiro del belga è degno delle giocate di Maradona ma certe disattenzioni da un campione come lui non sono attese.