Inter, assoluta padronanza e controllo: il migliore è lui
Inter, il match contro il Venezia ha messo ancora una volta in risalto le qualità della rosa. Una sola insufficienza tra gli uomini di Inzaghi.
Inter, padronanza e controllo: Calhanoglu è il migliore del match (recupera qui l'analisi de I Barbieri di Saba).
Un'Inter sicura, concreta e compatta supera il Venezia per 0-2 – grazie alle reti di Calhanoglu nel primo tempo ed al rigore trasformato, nel finale, da Lautaro – e si riporta in prossimità della vetta in attesa dei match di oggi (domenica 28 novembre 2021, ndr) di Milan e Napoli. Una prova convincete quella messa in campo dagli uomini di Simone Inzaghi al quale, l'edizione odierna del Corriere dello Sport, da un 6,5: “Gara di controllo assoluto o quasi, con un pizzico di gestione eccessiva nella ripresa”.
Sulla scia del voto assegnato al mister, leggendo tra le pagine del quotidiano, troviamo anche Handanovic – autore di una parata straordinaria, nel primo tempo, sul mancino di Aramu dalla distanza -, Skriniar (puntuale e straripante negli anticipi), Brozovic (insostituibile), Perisic (spina nel fianco) e Lautaro Martinez autore del rigore del definitivo 0-2 nerazzurro. Mezzo voto in meno invece, con un 6 politico, per Darmian (recupera qui le sue condizioni al termine del match), Dumfries, Vecino, Barella e Dzeko per il quale il quotidiano scrive: “Fulcro della manovra offensiva, ma così svaria troppo. E nell'area avversaria si avverte la sua assenza”.
Senza voto gli ingressi di Gagliardini e D'Ambrosio, 9' minuti per loro, inseriti da Inzaghi per dare copertura e reggere contro gli assalti finali di un Venezia mai domo. Unica insufficienza di serata per Correa: “Punta l'avversario e non lo salta, gli appoggi spesso sono fuori misura. Almeno ci mette lo zampino nel gol di Calhanoglu”. Proprio il turco, al suo terzo gol consecutivo in Serie A, è stato eletto il migliore della partita con un 7: “Terzo gol consecutivo in campionato. Ma è solo la perla di una prova di assoluta padronanza e controllo”. Stesso voto, comunque, anche per Bastoni – alla prima da centrale di difesa – e Dimarco che spesso e volentieri, da terzo della linea arretrata, lo si trovava all'interno dell'area avversaria.