Inter Spezia – Nel calcio moderno c’è poco spazio per i ricordi, contano risultati e bilanci ma chi tra i tifosi nerazzurri fosse ancora attaccato all’aspetto sentimentale (tanti, in verità) può iniziare a tirar fuori le scorte di fazzoletti per asciugare qualche lacrimuccia.
Sarà bello stasera ritrovare a San Siro Thiago Motta, sarà ancor più emozionante sabato prossimo rivedere Josè Mourinho vicino a quelle maglie a cui ha regalato l’impresa più bella.
Nessun interista ha dimenticato che Thiago suonò le avvisaglie di quello che sarebbe stato l’anno meraviglioso fin dal 29 agosto del 2009, seconda giornata di campionato, il derby con il Milan di Leonardo illuminato dalla sua pennellata dopo il fantasmagorico doppio dai e vai con Zanetti, Eto’o e Milito. Da lì in poi una stagione fantastica, fino alla sceneggiata di Busquets a Barcellona che lo privò della finalissima di Champions.
Josè… non c’è più niente da dire sul suo biennio nerazzurro, tutto è stato detto, analizzato, sviscerato, da chi lo ha amato e, soprattutto, da parte di chi lo ha odiato.
Lo Spezia arriverà a San Siro nelle vesti di vittima sacrificale di un’Inter che step by step sta trovando la quadra ai problemi che avevano reso incerto il cammino nella prima parte della stagione. Troppo bello, troppo facile, i liguri hanno orgoglio e qualità, hanno fatto vedere i sorci verdi a Juventus e Milan. Urge alzare le antenne ed evitare cali di concentrazione che potrebbero essere letali e compromettere quanto di buono è stato fatto nella settimana scorsa nei big match con Napoli e ShakhatrInzaghi potrà proporre (finalmente) un minimo di turn over per dare respiro soprattutto al Barella scarico delle ultime settimane e a Perisic che ha arato centinaia di chilometri sulla sua fascia ma ha pur sempre quasi 33 anni e il suo apporto sarà fondamentale all’Olimpico e al Bernabeu mercoledì prossimo.
Alla Roma penseremo da domani in poi, Mourinho è quel che è per il mondo nerazzurro ma il futuro non ammette distrazioni o cedimenti. Ce scuserai Josè ma te devi scansà, c'avemo n’antra stella che ci aspetta, i fazzoletti possono aspettà…