Inter, l'ex presidente Massimo Moratti ricorda Peppino Prisco.
L'ex vicepresidente nerazzurro, oggi, avrebbe compiuto 100 anni ed ha lasciato in ogni interista che, in qualche modo, lo ha conosciuto un ricordo indelebile, fatto di senso di appartenenza, stile, intelligenza e ironia. Un uomo simbolo della storia nerazzurra che ancora oggi viene cantato in ogni partita a San Siro, quando dall'inno parte il verso 'E mi torna ancora in mente l'avvocato Prisco…'. Proprio per omaggiare l'avvocato, l'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, è stato intervistato dal sito Calciomercato.com.
Moratti ha ricordato di quando conobbe Prisco, quando ancora era solo un bambino e seguiva l'Inter amministrata da papà Angelo e dallo stesso Prisco, allora vice-presidente. 'Un uomo di famiglia' è stato definito, sempre pronto ad una battuta arguta che mostrava un diverso modo di vedere anche le cose più cupe. Un grande interista che, come amava dire lui stesso 'ha servito l'Inter' e lo ha fatto come nessuno mai. Poi, Moratti, ha raccontato un aneddoto per quanto riguarda la sua acquisizione dell'Inter ed il ruolo di Peppino Prisco in tale circostanza..
Prisco lo attese al marciapiede dell'uscita dai suoi uffici per parlargli di questa ipotesi, dicendo che l'Inter non attraversava un buon momento e che sarebbe dovuto intervenire lui in prima persona per risolvere la situazione. Lo stesso Prisco organizzò tutti gli incontri e tutta la trattativa per portare a termine l'affare che fece continuare la dinastia Moratti all'Inter. Adesso, la mancanza più grande è quell'intelligenza e quei messaggi estemporanei che si riuscivano a cogliere anche se non era un tipo invadente, ma riservato. Infine, una battuta ironica sulla situazione attuale della società nerazzurra: all'ipotesi di una nuova acquisizione dell'Inter, se avesse rincontrato Prisco sotto ai suoi uffici, avrebbe cambiato marciapiede.