Inter Liverpool – Sarà stato Peppino Prisco a metterci mano ? Per chi era riuscito ad annullare un 7 a 1 per il Borussia Moenchengladbach è stato uno scherzo da lassù creare le congiunzioni astrali che hanno messo al palo Milan e Napoli e permesso all’Inter di volare in testa Si deve essere distratto solo un attimo l’Avvocato, mentre giocava l’Atalanta, o forse ha visto nerazzurro e ha dato il lasciapassare lo stesso.
Più probabile che le condizioni le abbia create Simone Inzaghi, senza bisogno di interventi celestiali e facendo ricorso solo alla sua abilità, alla conoscenza del gruppo, al momento di forma fisica e mentale della squadra che continua a sorprendere per bellezza del gioco, concretezza, solidità.
Forse solo la voce concretezza merita un ripasso, anche ieri sera occasioni da gol a raffica non finalizzate per poca decisione o meglio ancora per eccesso di autocompiacimento. Non sempre bello ed efficace vanno d’accordo, anzi, i fronzoli estetici sono da evitare, entrare in porta palla al piede è come un’esplosione di testosterone ma la legge del calcio dice meglio una ciabattata nello specchio e poi vediamo se il portiere ci arriva.
Dopo Roma, Spezia e Venezia neanche il Cagliari riesce neanche ad affacciarsi con qualche pericolosità dalle parti di Handanovic. Tutto ruota intorno ad una mediana rimpolpata da un Calhanoglu sempre più convincente nel nuovo ruolo di interdittore/costruttore vicino a Brozovic e Barella (chi lo aveva criticato dopo Madrid ha ottime ragioni per arrossire) che non opera solo da frangiflutti di straordinaria efficacia sulle ripartenze avversarie ma permette anche a Bastoni e Skriniar di presentarsi con frequenza laddove la manovra nerazzurra inizia ad essere più pericolosa.
Due note di merito vanno di diritto a Dumfries e Sanchez. Il ragazzo olandese offre chiari segni di miglioramento, la gamba per proporsi in cerca di rigori e rientrare a recuperare palloni preziosi c’è sempre stata, adesso inizia ad avere chiari tempi e spazi in cui inserirsi. Lo avevamo detto poche settimane fa, basta aspettare, merita tutta la fiducia. Il Nino Maravilla ha giocato (finalmente) una partita ai suoi livelli, quelli conosciuti a Udine ed in terre straniere. Quando il suo talento prende la meglio sulla voglia di strafare offre cioccolatini preziosi, gol assistenze ed un movimento continuo nella terra di nessuno per mandare in crisi i fortini avversari.
Una serata come quella avrebbe meritato miglior sorte, l’Uefa è riuscita a strozzare il sorriso in bocca ai tifosi nerazzurri in 12 ore con il pasticcio dei sorteggi. Amsterdam profumava di sogno di quarti di finale con una ventina di milioni annessi, il Liverpool potrà dare tutt’al più a qualche tifoso amante del rischio e dell’atmosfera di Anfield Road la soddisfazione di andare a sentire la Kop cantare You’ll never walk alone. Altri regali non sembrano possibili da Salah e c.
Peccato, ci avevamo fatto la bocca ma di sicuro anche i Reds non hanno di che gioire. Nel primo sorteggio avevano pescato il Salisburgo, ora vediamo se Klopp sarà felice di tornare a San Siro per la seconda volta in tre mesi. Magari qualcuno gli ha già spiegato cosa successe da queste parti tanti anni fa. Era il 1965, alcuni di noi c’erano già, lasciateci sognare…