Eriksen Inter, addio a un passo: i suoi tre gol che non dimenticheremo mai
Il danese rescinderà presto il suo contratto con i nerazzurri a causa del defribillatore che gli impedisce di giocare in Italia
Inter, l’esperienza di Christian Eriksen con la maglia nerazzurra volge al termine. Si attende soltanto il comunicato ufficiale della rescissione consensuale.
È già arrivata la nota ufficiale del Coni sull’impossibilità da parte dei medici italiani di fornire l'idoneità sportiva al giocatore a causa del defibrillatore cardiaco sottocutaneo che gli è stato installato in seguito al malore accusato la scorsa estate. Eriksen, come trapelato negli scorsi giorni (qui l’articolo), ha scelto di continuare a giocare e la sua carriera potrà proseguire all’estero. Sulle sue tracce ci sarebbero alcuni club, specialmente l’Ajax, che potrebbero prenderlo a costo zero già a gennaio.
Una grossa perdita per l’Inter che sarà costretta a rinunciare definitivamente uno dei migliori centrocampisti a livello mondiale. Un’esperienza durata soltanto un anno e mezzo, fatta di alti e bassi. Arrivato a Milano nel gennaio del 2020, Eriksen non riuscì ad imporsi nello scacchiere di Antonio Conte che per praticamente un anno lo ha fatto giocare col conta gocce. Problemi di adattamento al modulo del tecnico nerazzurro che lo hanno rilegato in panchina per diverso tempo. Lo scorso inverno, già di questi tempi, si parlava di una sua cessione ma nel derby di Coppa Italia contro il Milan del 26 gennaio 2021 è arrivata la svolta. Il danese incantò San Siro con un gol su calcio di punizione in pieno recupero e regalò la vittoria ai nerazzurri. Da quel gol, Eriksen si è pian piano guadagnato la fiducia di Antonio Conte per poi diventare un titolare fisso del centrocampo e uno dei principali protagonisti dello scudetto conquistato la scorsa stagione. Impossibili da dimenticare anche le due reti decisive realizzate contro Napoli alla 31ª giornata e Crotone alla 34ª giornata che hanno di fatto consegnato il tricolore si nerazzurri. Questa stagione sarebbe dovuta essere quella della sua consacrazione definitiva ma quel maledetto 12 giugno ha stravolto i piani. L'importante adesso è che Eriksen stia bene e che prima o poi possa tornare a giocare.