Internazionale è, da sempre, un nome di fatto per una squadra che è stata storicamente “criticata” da stampa ed addetti ai lavori per la poca presenza di italianità. La rosa di Simone Inzaghi, rispetto ad altre del passato, può in realtà vantare un numero importante di calciatori nati nel Belpaese, rispetto alla tradizione, ma conta allo stesso su un gruppo di differenti culture, origini, storie. Con un massimo comune denominatore: il nero e l'azzurro.
Nello specifico, la squadra dell'Inter dispone di ben nove italiani: Alex Cordaz, Alessandro Bastoni, Andrea Ranocchia, Federico Dimarco, Nicolò Barella, Matteo Darmian, Danilo D'ambrosio, Roberto Gagliardini e Stefano Sensi. Di questi, Bastoni e Barella si sono addirittura laureati campioni d'Europa con gli Azzurri di Roberto Mancini.
Tra le altre nazioni, Lautaro Martinez ed il Tucu Correa portano in alto la bandiera dell'Argentina, succursale storicamente interista: da Zanetti a Milito, passando per Samuel e Cambiasso, tanti sono i nomi albiceleste che subito balzano alla mente dei cuori nerazzurri. Anche l'Olanda ne annovera due con Stefan De Vrij e Denzel Dumfries, uno dei nuovi acquisti estivi. L'Uruguay replica con Matias Vecino e il giovanissimo Martin Satriano, ex bomber della Primavera; il Cile fa lo stesso con Sanchez e Vidal; l'ultima nazione con due rappresentanti è la Croazia di Marcelo Brozovic e Ivan Perisic, entrambi senatori nerazzurri alle prese con la questione rinnovo.
C'è poi spazio per la Bosnia con Edin Dzeko, la Slovacchia con Milan Skriniar, la Turchia con Hakan Calhanoglu, la Slovenia con Samir Handanovic, la Romania con Ionut Radu e persino la Serbia grazie a Kolarov. Insomma, un melting pot di culture accomunate da un unico credo: la fedeltà verso i colori della notte e del mare, come in una favola. I colori dell'Internazionale.