Ranocchia è “quello bravo”. E non smette di dimostrare la sua importanza
Il difensore nerazzurro anche in questa stagione sta dimostrando la sua importanza per la squadra, nonostante resti spesso in disparte
Non ci sono solo i giocatori “da copertina” ad assumere il ruolo di “pilastro” all'interno di una squadra.
Non sono solo quelli pagati uno sproposito, o che segnano valanghe di gol, ad essere fondamentali in gruppo. Capita anche che il team dei campioni d'Italia non possa fare a meno di un Andrea Ranocchia qualsiasi. Il difensore ha vissuto una carriera sicuramente sui generis. Tra le migliori promesse del calcio italiano nel Bari di Ventura (ma di “contiana” natura), viene considerato “quello bravo” all'interno della coppia difensiva completata da Leonardo Bonucci. Tanto da venire subito adocchiato dal Genoa, salvo poi diventare nerazzurro nella finestra di gennaio successiva, quando il brasiliano Leonardo andava a caccia di rinforzi di qualità.
Da lì in poi diventa titolare dell'Inter, e gioca in quei primi sei mesi nerazzurri anche in Champions (contro il Bayern Monaco), dimostrando grande personalità. Iniziano poi gli anni bui (durante i quali indossa la fascia da capitano), e Ranocchia ne risente. In una difesa che subisce sempre troppo, passa probabilmente per quello che non è, al punto da essere messo in disparte. Tuttavia, nonostante l'arrivo di gente come Miranda, Skriniar e De Vrij, Ranocchia resta lì, in silenzio, ma sempre pronto. Quest'anno Inzaghi , al suo arrivo, si è opposto alla partenza del difensore. In molti pensavano che il motivo fosse da rivenire nella difficile situazione finanziaria del club, che impediva di investire su un'alternativa migliore. Invece l'ultima pausa delle nazionali ha fornito la sentenza più netta. De Vrij (non uno qualunque) si fa male, e per sostituirlo c'è solo Ranocchia.
C'è chi si abbandona ad un immotivato panico. Ma tra chi invoca le soluzioni più fantasiose (“arretriamo un centrocampista”), e chi da già lo scontro diretto per perso, c'è chi non si smuove minimamente e non perde la calma. E' Simone Inzaghi, che non si dispera per la perdita dell'olandese, per un semplice motivo. C'è Ranocchia, basta e avanza. Quel Ranocchia che Inzaghi aveva trattenuto in estate e che non farà minimamente sentire l'assenza del titolare, ma che, al contrario, farà ricredere tutti. Vuoi vedere che era davvero lui quello bravo? Un esempio di abnegazione, sempre pronto nelle rare volte in cui è stato chiamato in causa. Perennemente sul mercato ma mai partente, sempre reattivo nel mettere a disposizione concentrazione in difesa e pericolosità in attacco. Reattivo in campo ma anche sui social, ogni qualvolta c'è da prendere in giro un compagno, a dimostrazione di quanto sia fondamentale per lo spogliatoio. Forse nella sua carriera non è stato aiutato dalla fortuna, ma Ranocchia ha saputo cogliere i momenti in cui era richiesto il suo apporto, e ha mostrato tutte le sue qualità, sportive e non. E non importa se i numeri possono dire altro, per gli interisti (almeno quelli veri), Ranocchia è e sarà sempre “quello bravo”.