Inter – In una lunga intervista al quotidiano olandese Algemeen Dagblad, Stefan De Vrij si racconta.
Il primo argomento affrontato dal difensore nerazzurro riguarda le critiche: “All'inizio sei impegnato con questo. Ma gradualmente impari a lasciar perdere. Non è così importante cosa pensi la gente. Quando sono stato votato miglior difensore della Serie A, ho sentito che qualcosa era cambiato. Lo scudetto era principalmente quello a cui io e la squadra stavamo lavorando da molto tempo. Non l'ho visto come un bisogno di dimostrare agli altri. Non puoi fare molto, la risposta è una sola: mostrare chi sei sul campo. A volte è più fastidioso per la famiglia. Spesso dovevo dire ai miei genitori di non guardare e leggere tutto, ahahah. Beh, ti rende più resiliente. E impari a filtrare: chi dice cosa”.
DUMFRIES – De Vrij analizza poi l'inserimento di Dumfries nel gruppo: “Ora vedo quotidianamente da vicino come Denzel voglia sempre migliorare. Che ci crede anche lui. Il gol alla Roma è stato uno di quei momenti. Ora vedo Denzel da vicino ogni giorno e posso vedere la forza di volontà che lo ha portato così lontano”.
LO SCUDETTO – “Quel premio è stato bello, ma quello che ho notato soprattutto nello spogliatoio dell'Inter, è che nessuno si sente appagato. Vogliamo molto di più. Per la prima volta da molto tempo abbiamo superato i gironi di Champions League, siamo di nuovo in testa in Serie A. È così che mi sento io, c'è altro da vincere”.
LA CHAMPIONS – “Mi è piaciuto anche il sorteggio che ci aveva messo davanti l'Ajax. Ma mentre stavo guardando e ho visto il Villarreal contro il Manchester United, ho subito pensato: qualcosa non va. Poi è arrivato il Liverpool, una squadra molto forte, ma ci stiamo preparando bene”. La chiusura è dedicata al grande obiettivo, la seconda stella: “L'Inter vuole la seconda stella su quella maglia e questo richiede un altro scudetto”.