Inter Brozovic – Ieri era irascibile, ciondolante, strano, discontinuo, inaffidabile, oggi è diventato simpatico, estroverso, insostituibile, preciso, onnipresente.La parabola di Marcelo Brozovic all’Inter somiglia alla favola di Andresen del brutto anatroccolo che si trasforma in uno splendido cigno davanti al pubblico di San Siro che oggi reclama (giustamente) il rinnovo del suo contratto.
Il croato è all’Inter da sei anni, i primi tre dei quali passati a cercare di capire come inserirsi nel centrocampo nerazzurro, problema irrisolto fino al momento in cui (siamo a gennaio 2018) stava salendo sull’aereo che avrebbe dovuto portarlo al Siviglia. In quel momento si materializzò la sua fata turchina con le sembianze di Luciano Spalletti che materialmente prese il ragazzo per il bavero della giacca e lo riportò alla Pinetina.
Il nuovo Brozovic nacque in quel momento, il tecnico toscano lo tolse dalla mattonella dietro le punte affidandogli il ruolo di perno della manovra fin dalla fase di ripartenza arretrandolo davanti alla difesa.
Fu come mettere l’olio nel lume, Brozovic smise di ciondolare, prese le chiavi del centrocampo interista e da li in poi è iniziata la sua cavalcata che lo ha portato a diventare uno dei primissimi centrocampisti europei. Numeri da capogiro per chilometri percorsi, palloni giocati, passaggi andati a buon fine, quando il pallone è tra i suoi piedi è come se fosse in banca, qualcosa di buono nasce quasi sempre.
Nel frattempo è diventato pure il modello perfetto del bauscismo moderno, vestiti strampalati, automobili fuori dalla norma, atteggiamenti da guascone, rapporti con i compagni (Barella su tutti) all’insegna dello sfottò sano e divertente, comportamenti fuori dal campo mai oltre le righe.
Vuole più soldi? Ha ragione, quello che sta dimostrando negli ultimi anni vale un sacrificio della società nei suoi confronti, specialmente se si pensa a qualche ingaggio elargito ad altri giocatori (ogni riferimento a Vidal o Sanchez è puramente voluto). Zhang e Marotta ci pensino bene e alla svelta, Brozovic viaggia per i 30 anni, insegue quello che forse sarà il contratto più importante della sua carriera, i top club europei sono in fila, disposti a fare follie per lui. Perderlo sarebbe sanguinoso, a buon intenditor poche parole.