Inter Pif – Poteva mancare all’appello una sosta senza notizie sull’acquisto dell’Inter da parte del fondo arabo Pif? Non sia mai detto. E potevano mancare smentite di rito e indiscrezioni di segno totalmente opposto, stile Steven Zhang volato in Usa per trattare con i fondi americani? Men che meno, vero?
Chi si accontenta gode dice il proverbio, dunque chi sogna già Mbappè o Haaland in maglia nerazzurra nella prossima estate fa bene a crogiolarsi in questo minestrone di notizie. Alla fine arriverà pure il momento in cui Suning cederà al miglior offerente, anche gli orologi più vecchi segnano l’ora giusta due volte al giorno e allora tutti o quasi potranno esultare sparando il fatidico post “avevo ragione io”. Subito dopo capiranno che in qualche misura l’autofinanziamento sarà l’imperativo del futuro, qualsiasi padrone arrivi, e smetteranno di ridere.
Nel frattempo occorre cautela, molta cautela. Le cose certe sono due, la prima è che la conclusione della vicenda del nuovo stadio fornisce senza dubbio un atout formidabile a Suning da mettere sul tavolo delle trattative con qualunque interlocutore. La seconda, che potrebbe avere ancor più importanza, è che ai primi di febbraio scadrà il termine dopo il quale le banche potranno richiedere a Lion Rock i soldi prestati a suo tempo (circa 116 milioni) per acquistare il 31% delle quote del club nerazzurro. Lo stretto legame tra Lion Rock e Suning impone di aspettare e capire cosa succederà in quel momento.
Tutto il resto, dai possibili sviluppi di scenari geopolitici ed economici tra Cina e Arabia alle mire espansionistiche di investitor USA nel calcio tricolore rischia di avere la stessa attendibilità di una fabbrica di ghiaccioli al polo Nord.
Gli Zhang hanno mandato un messaggio natalizio al mondo nerazzurro predicando tranquillità, il debito del gruppo è stabilizzato dunque nessuna nube all’orizzonte, la squadra viaggia in cima alla classifica, il Presidente dovrebbe essere presente a San Siro il prossimo 12 gennaio alla finale di Supercoppa con la Juventus, tutto va in direzione di una continuità almeno per i prossimi tempi.
A latere di tutto ciò c’è Goldman Sachs, l’istituto che ha ricevuto da Suning l’incarico di rifinanziare il bond da 375 milioni di euro in scadenza il prossimo anno e sondare il mercato per individuare eventuali investitori disposti a rilevare quote del club, se di maggioranza o minoranza è tutto da vedere. Ecco, chiunque voglia avere anticipazioni con un minimo di fondatezza sul futuro nerazzurro farà bene a puntare mirini e mouse sulle mosse della banca d’affari americana.
A buon intenditor poche parole.