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Inter, tra acquisti azzeccati e flop: quando gennaio diventa decisivo

Nell’approfondimento odierno analizzeremo gli acquisti più o meno azzeccati dai nerazzurri nelle varie sessioni di mercato invernale.

L'Inter si prepara in vista del mercato di gennaio.

La finestra di trasferimenti invernale si aprirà ufficialmente tra qualche giorno, e oltre ad acquistare i club avranno la possibilità di iniziare ad accordarsi con i calciatori i cui contratti scadranno il prossimo 30 giugno. In ogni caso, nell'approfondimento di oggi (31 dicembre 2021) ci soffermeremo su quelle operazioni che in orbita Inter si sono sviluppate a gennaio e che nel bene o nel male vengono ricordate ancora oggi.

Impossibile non partire citando Goran Pandev, prelevato dalla Lazio ad inizio 2010 e che contribuì in maniera decisiva allo sprint che portò i nerazzurri alla conquista di Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Mondiale per Club e Champions League. Il tutto, conquistandosi un posto da titolare sin da subito mettendo a segno anche una punizione da manuale in un derby (vinto 2-0).

Arrivò a gennaio anche Marcelo Brozovic, acquistato dalla Dinamo Zagabria nel 2015 e che a Milano, prima di essere posizionato con continuità in cabina di regia, è stato più volte vicino a lasciare. Per fortuna, alla fine Luciano Spalletti riuscì a valorizzare le sue doti agonistiche e ancora oggi Brozovic rappresenta una pedina imprescindibile del centrocampo. 

Nel mercato però si sa, le operazioni possono celare vere e proprie meteore che nessuno può dimenticare. In questo caso bisogna necessariamente fare il nome di Xherdan Shaqiri, arrivato nel gennaio 2015 dal Bayern Monaco in prestito con diritto di riscatto fissato a circa 15 milioni di euro. Un'operazione deludente che però, con la cessione dello svizzero allo Stoke City, portò al bilancio nerazzurro una leggera plusvalenza. Il suo bottino? Appena 3 gol in 20 partite.

Infine, Lukas Podolski, attaccante che nella sua Germania ha segnato gol su gol ma che nel nostro paese non è riuscito affatto a dimostrare il proprio valore. L'unico suo timbro in 18 apparizioni fu quello contro l'Udinese (gran gol dalla distanza ma che non bastò per ottenere una riconferma nel capoluogo lombardo).