Sensi, quale futuro? Dallo scarso impiego al possibile addio
Il centrocampista nerazzurro, in questa stagione, non è riuscito ad imporsi come sperava ed ora è arrivato il momento di prendere una decisione sul futuro
Inter, Stefano Sensi non riesce a riprendersi più l'Inter.
Il centrocampista ex Sassuolo, dopo un'avventura iniziata alla grandissima con la maglia nerazzurra, in cui aveva strabiliato tutti soprattutto nella partita di Champions League contro il Barcellona al Camp Nou, non ha mantenuto quanto aveva mostrato fino a quel momento a causa dei troppi guai fisici che lo hanno colpito, a partire dalla partita contro la Juventus di due anni fa, fino ad arrivare all'ultimo infortunio contro la Sampdoria, a Marassi, di questa stagione. Di fatto, però, il giocatore ha recuperato fisicamente da tempo e sarebbe anche pronto a rientrare in campo, ma la sua fragilità fisica sta facendo in modo di rilegarlo sempre di più in panchina, con ingressi di pochissimi minuti o addirittura nulli.
Sì, perchè è palese come il giocatore non si discuta affatto dal punto di vista tecnico e proprio con le sua bravura potrebbe contendere il posto ai tre titolari. Ma la sua fragilità troppe volte non ha permesso di poter contare su di lui con continuità fino a perdere quasi del tutto la fiducia di Conte, prima, e di Inzaghi, poi. L'esempio lampante si è visto nella partita di campionato contro il Cagliari, in cui lo stesso Simone Inzaghi, sul risultato di 4-0, ha preferito far entrare in campo due giovani della Primavera come Martin Satrian e Mattia Zanotti, lasciando per 90 minuti in panchina il folletto di Urbino. Una situazione che non fa sicuramente piacere al giocatore, soprattutto visto che questa estate è voluto rimanere in maglia nerazzurra per provare a recuperare terreno.
Invece le cose non stanno così, con Gagliardini e Vidal che lo hanno definitivamente scalzato nelle gerarchie nel ruolo di mezz'ala, con Barella che gli viene preferito nel ruolo di vice-Brozovic e, soprattutto, con i soli 170 minuti in undici presenze tra campionato e Champions League in cui è stato impiegato in campo. A gennaio, probabilmente, non lascerà Milano, ma i discorsi per giugno potrebbero radicalmente cambiare, per un giocatore che, ogni giorno che passa, sembra essere sempre più lontano dall'avere quella centralità avuta al suo arrivo a Milano.