Beppe Marotta alza la voce, l’Inter chiede chiarezza

L'a.d. dell'Inter Beppe Marotta sul caos Covid-19 e le competenze delle Asl.

L'a.d. nerazzurro, ai microfoni di Sky Sport, ha illustrato le linee che il consiglio di Lega dovrebbe comunicare tra non molto tempo: “Nel Consiglio di Lega è stato affrontato il tema del protocollo, che verrà annunciato con una comunicazione ufficiale. Ci troviamo di fronte a uno scenario di grande confusione e di difficile interpretazione. Ci sono partite rinviate e altre che si giocheranno: questo perché ogni ASL decide in maniera autonoma. Ecco dunque casi come quello di Bologna-Inter, che non si disputerà, oppure quello del Verona che va a giocare con 11 positivi”. Aggiungendo: “Innanzitutto ribadiamo l'obiettivo primario di tutti: salvaguardare la salute dei giocatori, dei tifosi, di tutti coloro che ruotano attorno a questo sport. Il Bologna era pronto a scendere in campo e ha dovuto subire la decisione della ASL. Bisogna limitare la competenza dell'ASL altrimenti avremo sempre più casi come il Verona”.

Servono linee guida precise ed un protocollo unico che possa servire in casi d'emergenza come questi: “Serve una linea guida, un confronto con il governo, il CTS e i ministeri. L'autonomia delle ASL nelle decisioni, prese per la salvaguardia della salute pubblica, provoca delle differenze, da caso a caso”.

Marotta si è poi espresso sull'obbligo della vaccinazione dei calciatori che, stando a quanto circolato nei giorni scorsi, potrebbe entrare in vigore a partire da febbraio: “Di sicuro io auspico l'introduzione dell'obbligo di vaccinazione completa per tutti i giocatori. Se tutti i giocatori avessero la terza dose, la diffusione del virus e i danni per la salute sarebbe fortemente limitati. In questa maniera l'andamento del campionato avrebbe fluidità. Oggi abbiamo uno scenario che ci porta a non sapere come sarà la fine. Spero che tutti gli atleti abbiano il vaccino completo”.

Una presa di posizione chiara, quella dell'a.d. dell'Inter che ha poi concluso il suo intervento con queste parole: “La quarta ondata ci ha preso in contropiede, alcune leghe hanno rinviato le partite altre no. La situazione è di difficile valutazione. Il rinvio di questi turni avrebbe garantito una gestione più fluida, ma il calendario è compresso fino a maggio. Non c'era tempo” (leggi qui le possibili date del recupero).