Inter, quando la dirigenza ha scelto Simone Inzgahi per sostituire il partente Antonio Conte si sapeva che il gioco avrebbe assunto un'impronta maggiormente offensiva.
Nessuno però, con ogni probabilità, si sarebbe aspettato numeri del genere. La Gazzetta dello Sport questa mattina, martedì 12 gennaio, ha fatto il punto della situazione, riassumendo le statistiche di questa macchina da guerra. La media gol è di 2,6 reti a partita, e sotto questo punto di vista i nerazzurri sono secondi solamente ai marziani del Bayern Monaco, che ha raggiunto quota 3,2. L'Inter si trova inoltre a pari merito con il Liverpool, prossima avversaria in Champions League. Merito del nuovo allenatore che “in questa metà stagione ha costruito pezzo dopo pezzo una macchina bellica senza uguali. Ha trovato traiettorie da gol impensabili, figlie di un gioco cangiante, in cui non contano i ruoli ma le posizioni occupate di volta in volta da giocatori diversi. Non può certo stupire quindi che un centrale come Bastoni mandi in rete un suo collega come Skriniar: difensore per difensore, capita spesso nel luna-park di Simone.”
Nessuna squadra inoltre ha segnato di più su rigore (6) e da calcio d'angolo (8), per un totale di 51 gol (terzo posto in Europa dopo City e ancora Bayern). Tutto questo grazie alla cooperazione di 16 elementi diversi che sono andati in rete (18 se si considera anche la Champions). E questi numeri altissimi sono arrivati senza compromettere la fase difensiva. “Simone è riuscito a creare una fase arretrata credibile, a dimostrazione di un nuovo equilibrio sgorgato naturalmente alla Pinetina: il gol di Immobile che ha interrotto l’imbattibilità di Handanovic dopo 587 minuti è figlio di un pasticcio insolito tra il portiere e i suoi difensori.” Ad oggi solo il Napoli ha subito meno (15 gol contro 16).