Inter, una supposta inattesa per molti, anche dopo Bergamo
Inter news – Dopo lo 0 a 0 di Bergamo oggi si è sentito Sky Tg 24 parlare di passo falso dell’Inter, la Gazzetta di squadra spremuta, altri commentatori di punto guadagnato solo grazie alle parate di Handanovic. Ad essere cattivi ci sarebbe da pensare che tra molti degli addetti ai lavori stia montando una irrefrenabile voglia di Milan, pare quasi di vedere i tappi di spumantini pronti a saltare se alle 20,30 i ragazzi di Pioli avranno avuto la meglio sullo Spezia.
Come disse qualcuno tempo fa ce ne faremo una ragione, se sarà solo per vendere qualche copia in più o per l’antico malanimo nei confronti di chi ultimamente ha iniziato a vincere un po’ troppo spesso sinceramente importa meno di zero.
Era simpatica a tutti l’Inter che non vinceva, magari spendendo botti di quattrini sul mercato, si rimpiangono i bei tempi quando con le disavventure nerazzurre si potevano si potevano riempire ore di trasmissioni e pagine intere con argomentazioni ironiche, colorate, divertenti. L’Inter di quei tempi dava da mangiare a molti, come il primo palo per i centravanti come rammentava sempre Hernan Crespo.
Lo scudetto vinto per manifesta superiorità era stato tollerato più che celebrato, ma vabbè dopo 11 anni un momento di gioia non si nega a nessuno anche perché stava arrivando l’estate e con essa il profumo del supposto ridimensionamento a rassicurare i cuori incerti. Gaudeamus igitur, abbracciamoci e vogliamoci tanto bbbene, i cinesi non hanno una lira, bye bye Lukaku e Hakimi, senza Conte Allegri da solo vale 15 punti, Inzaghi chi?
Era o non era questo il clima che si respirava prima dell’inizio della stagione?
Poi il cammino sempre più sicuro dei nerazzurri, poi gli ottavi di finali di Champions, poi un filotto iniziato dopo il gol del Napoli a San Siro proprio mentre l’orlo del baratro era lì davanti, poi una Supercoppa vinta in maniera rocambolesca ma entusiasmante. Più che un supposto ridimensionamento una supposta di notevoli dimensioni, l’immagine non è elegantissima ma rende bene l’idea.
Anche in questa ottica, oggi il pareggio con l’Atalanta deve essere letto compiutamente. L’Inter non ha dominato come ci aveva abituato negli ultimi mesi ma non ha demeritato, assolutamente. Solo un eccesso di ottimismo poteva far pensare che a Bergamo avrebbe potuto dare spettacolo come con Cagliari, Salernitana, Venezia, Torino, la Roma di questo periodo. Le occasioni ci sono state, sbagliate per poco, le difficoltà pure, come era lecito attendersi, Handanovic para per l’Inter, riscuote dall’Inter da 10 anni, sta lì per quello non per suscitare le battute da tre soldi dei leoni da tastiera. Un pareggio giusto al termine di una partita intensa come solo l’andata con l’Atalanta perché solo gli uomini di Gasperini interpretano il calcio a mille all’ora.
Il tutto con 120 minuti nelle gambe, fatto che compensa quasi per intero le molte assenza in casa bergamasca e, guardando al futuro, con una partita in meno. Se da recuperare o da mettere agli annali per un risultato a tavolino lo decideranno gli organi competenti quando ne avranno voglia (si, ma quando?) .
E per finire la lettura corretta del pareggio di ieri occorre pensare che pronti via, nel girone di ritorno appena iniziato l’Inter ha già affrontato Lazio e Atalanta, dopo l’Empoli in Coppa Italia ed il Venezia domenica prossima nel mirino entrano derby e Napoli. Tra meno di un mese, il 13 febbraio l’Inter avrà giocato contro quasi tutta la nobiltà della concorrenza, solo a quel punto si potrà tratteggiare una prima linea, con una calendario in discesa, osservando gli scontri diretti degli altri e aspettando i Reds a casa nostra per una partita difficilissima ma non più ingiocabile.