Inter-Empoli 3-2 d.t.s.
Sofferenza ed un pizzico di lucida follia. Nelle giocate sontuose di Sanchez, nella rovesciata di Ranocchia, degna di Boninsegna e Materazzi, nel gol liberatorio di Stefano Sensi. Che l'Empoli fosse coriaceo ed organizzato lo si era largamente compreso dalla classifica e dal campionato disputato fin qui dai toscani. L'Inter conquista una qualificazione importante solo durante i tempi supplementari. Plauso a Stefano Sensi. L'ex Sassuolo probabilmente saluterà ed approderà alla Sampdoria di Giampaolo. Chissà. La storia del calcio insegna che non vi è certezza di nulla e che un gol può cambiare anche quella di uomini e stagioni, figuriamoci trasferimenti non ancora definiti.
L'Inter disputa una partita sottotono anche per meriti dell'undici di Andreazzoli, organizzati ed attenti fin quando le gambe hanno retto. I toscani soffrono nel primo tempo, non soccombono solo grazie alle parate miracolose di Furlan, poi hanno l'audacia per ribaltarla con un'importante ripresa. Con la fatica è venuta fuori la maggiore qualità dei nerazzurri, aiutati anche da uno degli uomini più rappresentativi dell'Interismo: Andrea Ranocchia. Quando il gioco si fa duro, ecco chi duro lo è sempre stato nonostante il volto angelico e la provenienza dalla città tanto cara al patrono d'Italia. La rovesciata con cui spazza via le ragnatele dalla porta di Furlan ed allontana lo spauracchio dell'eliminazione è da annoverare di diritto tra i più belli degli ultimi dieci anni.
Il successo maturato nel primo tempo supplementare è fondamentale per non abbandonare prematuramente uno degli obiettivi stagionali. Ancor più importante sarà l'insegnamento che i nerazzurri trarranno da questo successo. Mai sottovalutare nessuna partita, neanche quella che sembra priva di insidie. Migliore in campo è Alexis Sanchez, maravilloso ed insostituibile. Correa tornerà quel cigno ammirato alla Lazio solo quando i malanni muscolari lo lasceranno finalmente in pace. Vale appena attenderlo: è un diamante e merita di brillare.
Il simpatico buffetto. Data la palma del migliore all'attaccante cileno, sul podio anche Ranocchia e Sensi. Buone prove da parte di entrambi, gol a parte. Il difensore ha in Cutrone un osso duro e lo contiene molto bene. Il colpo di testa che trova la deviazione di Radu è l'unico squillo della partita del centravanti biancazzurro. Sensi ha solo bisogno di fiducia. Noi lo terremmo ben volentieri, ma qualsiasi decisione spetterà a lui.
Le rasoiate. Calhanoglu e Perisic, fin qui spesso decisivi e determinanti, incappano in una serata poco fortunata. Prestazione ben al di sotto degli standard abituali. Vecino non incide e si becca anche un giallo evitabile.