Dejan Stankovic a tutto tondo sulla partita che può decidere la stagione.
Il serbo è stato uno dei giocatori più rappresentativi del club durante l’era Moratti, acquistato dalla Lazio si è sempre distinto per tenacia e qualità, doti che ha sapientemente saputo mescolare insieme. Oggi ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, dove sono trapelate le emozioni per i derby giocati “Ne ho vinti, ne ho persi, ma tutti mi hanno esaltato”.
Nei confronti diretti coi rivali del Milan, Stankovic detto “il Drago” ha timbrato il cartellino varie volte, come si dice in questi casi. Dai missili all’incrocio del 2007 e 2009 al gol direttamente da calcio d’angolo poi vanificato dalla rimonta rossonera. L’intervista continua su argomenti più attuali “Calhanoglu è un 10 moderno con un tiro alla Sneijder, spero non si offenda”. Deki (altro celebre nomignolo con copyright Scarpini) ha detto di avere in comune più cose con Barella, grinta e cuore per citarne solo due.
Quando Stankovic parla di Inter gli si illuminano gli occhi, è normale, anche lui come il suo connazionale Vlahovic sarebbe potuto approdare in bianconero, in anni dove arrivarci era garanzia di successo. Invece ha sposato la causa interista diventandone una bandiera e raccogliendo molti più successi di quanto avrebbe potuto sperare di fare da altre parti.