Inter-Milan è da sempre la sua partita e Nicola Berti nel suo pronostico graffia come faceva un tempo sul prato di San Siro.
Si è sempre dichiarato un nemico giurato del Milan, non ha mai fatto nulla per nasconderlo e nei Derby riusciva ad esaltarsi e a dare il meglio di sé.
Ed anche con i giornalisti della Gazzetta dello Sport, Berti si è esposto in maniera netta come ha sempre fatto nella sua carriera: “Onestamente, vedo poche chance per il Milan, il centrocampo di Inzaghi è troppo più forte e affiatato. Barella, Brozovic e Calhanoglu giocano come se si conoscessero da una vita. Kessié e soprattutto Tonali sono due clienti scomodi, ma quei tre si muovono come su una scacchiera: ci mettono un’intensità e un’armonia tali che dubito il Milan possa reggere il confronto. Sinceramente, non vedo come Pioli possa neutralizzare la mediana dell’Inter”.
Berti non ha dubbi neanche su quale giocatore potrà risultare decisivo ai fini della vittoria nerazzurra, puntando tutto su Barella e sulle sue qualità di infiammare il pubblico e trascinare i compagni. Proprio come faceva Berti ai suoi tempi, quando con le sue lunghe leve e le sue progressioni esaltava l'esigente platea del Meazza, che lo ha da sempre amato anche per il suo modo di intendere il calcio, fatto di sudore, passione e appartenenza alla maglia dell'Inter.
Nicola Berti ha incarnato da calciatore gli ideali dell'interismo, un po' come l'avvocato Peppino Prisco li incarnava da dirigente, e i tifosi nerazzurri, che lo chiamavano “cavallo pazzo”, si augurano che le sue parole siano di buon auspicio e sperano di potere festeggiare insieme a lui al triplice fischio dell’arbitro Guida.