Inter-Milan, sarà una partita di tanti duelli tattici quella di domani sera a San Siro.
Il derby di domani sera diventa una partita molto importante per le due squadre, alla ricerca dello stesso obbiettivo: lo scudetto. L'Inter che vuole allungare il distacco in classifica sulla squadra rossonera guidata ottimamente da Stefano Pioli, ed il Milan che vuole prendere terreno dai campioni d'Italia per riuscire ad avvicinarsi un po' alla vetta. Proprio per questo i due allenatori tenteranno in ogni modo di ostacolarsi a vicenda. E per farlo, stanno pensando ad alcune armi tattiche che possano chiudere i punti forti dell'avversario. Un primo scontro, forse il principale, vede la sfida tra Frank Kessiè e Marcelo Brozovic. Il centrocampista ivoriano, appena tornato dalla Coppa d'Africa, potrebbe essere schierato come trequartista, proprio per fare da schermo al croato il quale, e lo sappiamo bene, è il giocatore che può dare luce al gioco di Inzaghi.
Senza dimenticare lo scontro che ci sarà tra Theo Hernandez e Dumfries, due giocatori di fascia e che interpretano il ruolo in maniera offensiva. Dovranno essere bravi a mettere quanta più presenza possibile in attacco, in modo da colpire il dirimpettaio nel fondamentale su cui soffre di più, ovvero la fase difensiva. Altra chiave del match è la sfida tra Rafael Leao e Milan Skriniar, con il portoghese elemento forte della rosa milanista, capace di dare quel cambio di passo alla squadra, oltre ad essere il migliore a saltare l'uomo. Di contro, il difensore slovacco, uno bravi a difendere nell'uno contro uno e diventato nuovamente un pilastro della squadra nerazzurra.
Insomma, una sfida insidiosa per l'Inter che dovrà stare attenta ai pezzi forti di Stefano Pioli, con una squadra che, seppur preda di alcuni infortuni, soprattutto in difesa, ha la grande capacità di essere continua nel pressing nel corso di tutti i novanta minuti, per poi ripartire, trovando delle linee di passaggio capaci di far arrivare le punte facilmente al tiro. Ci vorrà la migliore Inter e il miglior Simone Inzaghi per poter ostacolare una squadra ferita, ma che non si accontenterà.