Inter, il passaggio più difficile, tornano di moda le parole di Spalletti
Napoli Inter – Febbraio decisivo per l’Inter, lo avevamo previsto più volte nei mesi scorsi, adesso ci siamo. I nerazzurri ci arrivano nella maniera peggiore, perdendo un derby dominato per 70 minuti, restituendo linfa vitale ad un Milan che a metà ripresa sembrava sull’orlo del baratro e riaccendendo pure le speranze del Napoli. Qualcuno parla anche di quelle della Juventus, mai dare per morti i bianconeri ma un Vlahovic da solo non fa primavera se stai a 8 punti dalla vetta che potrebbero diventare 11 dopo il recupero di Bologna Inter.
Niente di irreparabile se non si perdono le certezze acquisite in questi mesi ma il rischio di trovarsi dalle stelle alle stalle esiste, inutile negarlo. Napoli è trasferta da bollino rosso, ancor più dopo il derby, le inseguitrici vedono il sorpasso, sentono l’odore del sangue, al Maradona l’Inter troverà un clima infuocato.
Niente di irreparabile anche in caso di sconfitta a Napoli, restano 13 partite fino a maggio, 14 per l’Inter che potrebbe contare anche su un calendario meno impegnativo, ma è evidente che a quel punto il vantaggio psicologico sarebbe tutto a favore della concorrenza.
E nel mezzo il Liverpool, impegno affascinante, di quelli che riscaldano il cuore dei tifosi per l’importanza, i ricordi, il clima di impegni di livello assoluto finalmente ritrovati dopo tante stagioni. Confronto “ingiocabile” disse Inzaghi al momento del sorteggio, quando l’Inter volava sulle ali di vittorie a raffica. La ragione dice che le condizioni odierne sono, se possibile, ancor più sbilanciate a favore dei Reds il cuore lascia comunque uno spiraglio aperto per l’impresa.
La gara di andata con il Napoli segnò il punto più basso della stagione nerazzurra, quando Zielinski mise dentro l’1 a 0 per i partenopei l’Inter era a 10 punti dal Milan capolista, poi arrivarono i gol di Calhanoglu, Perisic e Lautaro a cambiare radicalmente scenario. Anche quella sera dopo il gol di Mertens, l’Inter perse lucidità e metri in campo, gli azzurri si trovarono all’improvviso padroni del campo, il pareggio non arrivò anche grazie alla Dea bendata che mandò in curva il tiro a botta sicura ancora di Ciro il belga.
L’Inter deve fare tesoro di quegli errori e di quelli del derby, giocare al 110% per 90 minuti più recupero è difficile ma l’Inter o si esprime a quel livello o diventa abbordabile per tutti.
Luciano Spalletti avrebbe detto che servono uomini forti per destini forti, parole mai tanto veritiere come oggi. Il tecnico toscano stavolta le dirà a Insigne e c. , Inzaghi trovi il modo di ricordarle ai suoi.