Inter, Spalletti e la sua intuizione chiamata Brozovic.
Luciano Spalletti non è nuovo a rivoluzionare il modo di giocare dei suoi calciatori. Già in passato fece degli accorgimenti tattici che fecero svoltare la carriera dei suoi calciatori: su tutti Perrotta, Totti e Nainggolan. Ci riuscì nel 2018 anche con Marcelo Brozovic.
Il quadro generale tra Brozovic e il mondo Inter non era tra le più rosee. Nella sessione di mercato invernale Brozovic era con un piede e mezzo fuori dall’Inter, destinazione Siviglia. Ma il destino ha detto di no: con il mancato acquisto di Javier Pastore è stato Spalletti in persona a bloccare il passaggio di Brozovic al Siviglia.
L’ex allenatore nerazzurro inizia a lavorare di più su Brozovic ma i risultati non arrivano nel breve termine: l’11 febbraio 2018, sostituito durante la partita Inter-Bologna, reagisce ai fischi dei tifosi nerazzurri applaudendo in modo ironico.
La svolta arriva un mese dopo. Dopo aver tentato di piazzarlo mezzala, trequartista, con scarsi risultati, piazzò Brozovic mediano nel 4-2-3-1. Era l’11 marzo 2018 e i nerazzurri giocavano contro il Napoli di Sarri. Finì 0-0 ma la prestazione di Brozovic fu importante così come le prestazioni dopo la partita contro i partenopei.
Questa intuizione di Spalletti, non solo svoltò la carriera di Brozovic, ma anche la stagione dell’Inter conclusasi con il piazzamento in Champions League dopo 7 anni di assenza.
Se oggi Brozovic viene considerato uno dei migliori mediani, molto lo deve a Luciano Spalletti ma anche ad Antonio Conte per averlo fatto crescere maggiormente.
Dopo 4 anni da quell’Inter-Napoli, Spalletti ritrova la sua creazione e deve cercare di arginarlo. Chi meglio di lui sa come fare, ma Brozovic sembra non pensarla allo stesso modo.