Inter, differenze rispetto alla stagione del 19° scudetto.
Partiamo dalla base: rispetto la passata stagione l'Inter ha un Antonio Conte in meno, considerato da molti colleghi e suoi ex calciatori come uno dei più bravi allenatori del mondo, dotato di un forte carisma e un'ossessione alla vittoria che riusciva a trasmettere ai suoi calciatori, cosa avvenuta anche nell'Inter con la conquista del 19° Scudetto. Oltre l'allenatore, l'Inter ha tre giocatori fondamentali in meno: Romelu Lukaku, venduto sl Chelsea per 115 milioni di euro, Achraf Hakimi venduto al PSG per 68 milioni di euro, Christian Eriksen che ha dovuto rescindere il suo contratto in nerazzurro per il problema che ha avuto durante Euro 2020.
Queste pedine sono state sostituite da Simone Inzaghi, Edin Dzeko, Denzel Dumfries e Hakan Calhanoglu. Con questi nuovi innesti, il modo di giocare è cambiato molto: l'anno scorso con Lukaku e Hakimi l'Inter faceva un gioco verticale, usava molto i contropiedi e puntava allo strapotere fisico dell'attaccante belga. Con Edin Dzeko l'Inter ha un gioco più di squadra e qualche tifoso lo reputa più piacevole.
Con Conte si aveva un sistema di gioco che non poteva essere modificato: ricordiamo i richiami per Bastoni perchè spesso si portava in area di rigore avversaria, mentre quest'anno lo possiamo considerare un attaccante aggiunto.
In questa stagione dopo 25 giornate, senza dimenticare la partita in meno contro il Bologna, l'Inter è seconda a meno 2 dal Milan. L'anno scorso, sempre alla 25° giornata, l'Inter di Conte era prima con un vantaggio di 6 punti rispetto al Milan di Stefano Pioli. La differenza maggiore si ha in attacco: Edin Dzeko quest'anno ha segnato 10 gol e ha fornito 3 assist, mentre Romelu Lukaku aveva segnato 18 gol più 7 assist.