Champions, la crisi Ucraina potrebbe far cambiare gli scenari

La crisi in Ucraina potrebbe cambiare la sede della finale di Champions League.

Al momento la partitissima per eccellenza è prevista allo stadio Krestovskij di San Pietroburgo il prossimo 28 maggio, ma ovviamente l'invasione russa e la reazione occidentale potrebbero modificare gli scenari previsti dalla Uefa che nel frattempo nicchia e conferma la Russia come sede ufficiale.

Infatti, secondo quanto riportato da Giornale.it, “l'Uefa ha assicurato di non aver alcun piano al momento per spostare la sede della finale di Champions, ma l'organo di governo del calcio europeo ha precisato di avere intenzione di valutare attentamente la situazione, riservandosi dunque la possibilità di adottare eventuali provvedimenti in futuro. Un'alternativa potrebbe essere spostare la finale in Inghilterra, allo stadio di Wembley, ed a questo proposito il primo ministro Boris Johnson avrebbe già dato la sua disponibilità a ospitare l'evento”.

Ancora una volta dunque potrebbe verificarsi uno spostamento di sede per il match di calcio più seguito a livello Europeo, che già la passata stagione ha visto un cambio forzato da Istanbul a Porto tre settimane prima della partita a causa dell'emergenza Covid che aveva duramente colpito la città turca, e proprio per questo motivo è stato deciso che la finale di Champions League 2023 si disputerà allo Stadio Olimpico Atatürk di Istanbul. 

Ovviamente la speranza di tutti gli appassionati di calcio e non, è quella che non ci sia bisogno di interventi dell'Uefa, perché questo significherebbe che le diplomazie avranno avuto la meglio sulle intenzioni belliche che si stanno tristemente palesando in questi giorni. Se così fosse la Russia si potrebbe preparare ad accogliere la seconda finale di Champions dopo quella del 2008 che venne decisa da uno scivolone dal dischetto di John Terry. L'augurio di tutti è che quello rimanga l'ultimo scivolone in terra russa.