Inter, la squadra nerazzurra è in piena corsa per la seconda stella, e anzi, ad oggi è tornata ad essere padrona del suo destino.
Gli uomini di Simone Inzaghi sono tornati ad esprimersi ai livelli di qualche mese fa, prima che l'arrivo del periodo buio mettesse in discussione molti aspetti della gestione dell'allenatore. La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, venerdì 22 aprile, ha analizzato questa fase della stagione, evidenziando in particolar modo quanto di buono fatto dallo stesso Inzaghi. Nel bene o nel male si è sempre parlato di lui. Quando la squadra era una goduria per gli occhi gli si riconoscevano ampi meriti, nella crisi è stato accusato di diverse scelte sbagliate. Ora sembra aver ripreso in mano la situazione, trovando il bandolo della matassa e indirizzando di nuovo la squadra sulla strada giusta.
Secondo la rosea però alla base di quanto di buono sta accadendo nelle ultime giornate ci sarebbe un gesto fatto dal piacentino, che era rimasto nascosto e lontano dai riflettori. “Un piccolo retroscena va raccontato. Un paio di cene di squadra, di quelle lontano dai riflettori, hanno aiutato lo spirito di gruppo: nessun telefono a immortalare la tavolata, solo voglia di stare insieme. Il più attivo nell’organizzazione è stato Handanovic, e non solo perché capitano.
Tuttavia non finisce qui. Ci sono anche altri due elementi che stanno determinando la situazione attuale. “La seconda chiave? I singoli di nuovo al top. Almeno tre big sono tornati ai livelli di inizio stagione: Bastoni, Lautaro e sopratutto Barella. Il motivo è in un lavoro fisico tornato possibile dentro un calendario finalmente “normale”, dopo la vittoria con la Juventus. Così i parametri individuali sono tornati eccellenti. La terza chiave trovata da Inzaghi è stata tattica”.