Inter, parla Gosens: dal numero di maglia alla previsione per lo Scudetto
Il tedesco ha concesso una lunga intervista in cui ha svelato un retroscena molto interessante sulla lotta al titolo. Ecco le sue parole
Inter, Robin Gosens ha rilasciato un’intervista ai microfoni di DAZN Germania in cui ha parlato del suo momento in nerazzurro e soprattutto della lotta scudetto.
Il tedesco ha trovato in Coppa Italia il primo gol con la maglia dell’Inter e salterà la trasferta contro il Bologna che potrebbe riportare i nerazzurri in vetta alla classifica a causa di un risentimento muscolare. Nel corso del suo intervento a DAZN ha innanzitutto detto di essere entusiasta di giocare in uno dei club più forti del mondo, specialmente dopo l’infortunio che lo ha costretto ai box per diversi mesi. L’Inter, spiega, ha una grande squadra ed ha voglia di vincere trofei ed ovviamente c’è molta pressione. Gosens ha poi proseguito parlando della concorrenza con Ivan Perisic, un giocatore che sta facendo molto bene e che ha vinto tutto in carriera, dicendo che questa sfida lo aiuterà
L’esterno ha poi parlato della lotta scudetto svelando un retroscena su quello che si è detta la squadra prima del match vinto alla Stadium contro la Juventus che ha ridato consapevolezza e carica a tutto l’ambiente. Ecco di seguito le sue parole riportate da Sport Mediaset: “La vittoria in campionato con la Juve? Quel successo ci porterà lo scudetto. Prima di quella partita dicevamo: 'Se vinciamo, saremo campioni'. Ed è così che sarà, ne sono assolutamente convinto”.
Infine ha spiegato la scelta del numero 18 che ha scelto per questa sua nuova avventura e il suo legame con il numero 8: “Purtroppo ho un nuovo numero perché l'8 è sulle spalle di Vecino, un giocatore che è nel club da molto tempo. Non volevo insistere sull'averlo. Trovo stupido arrivare in un nuovo club e chiedere subito un numero di maglia. Che tipo di relazione instauri dall'inizio? Ma siccome l'8 è il numero che mi ha accompagnato per tutta la mia carriera, volevo almeno il 18. Sono stato attratto dall'8 quando ero giocavo al Vitesse, ecco perché è quello il numero con cui ho più legame emotivo: non sono scaramantico”.