Inter, Bastoni si racconta: dall’esordio con Conte alla sua volontà per il futuro
Lunga intervista rilasciata dal difensore nerazzurro a DAZN in cui ha svelato alcuni dettagli della sua carriera ed espresso la volontà di restare a Milano
Inter, Alessandro Bastoni è il protagonista della nuova puntata del format “Day Off” visibile su DAZN.
Ha affrontato diversi temi e svelato alcune curiosità e retroscena sul suo conto. Il difensore nerazzurro ha innanzitutto ringraziato Gian Piero Gasperini, allenatore che lo ha lanciato nel calcio che conta e che lo ha fatto esordire in prima squadra. La consacrazione è però arrivata all’Inter dopo un anno di prestito al Parma in cui ha fatto bene. Grande merito della sua esplosione lo ha dato ad Antonio Conte che ha avuto il coraggio di farlo esordire all’Inter a soli 20 anni. Il tecnico salentino, dichiara, gli trasmesso tanto a livello di tecnica e mentalità, a lui il 90% del merito del giocatore che è diventato oggi.
Bastoni ha poi spiegato il significato di un suo tatuaggio che raffigura un bambino all’inizio di una scalinata: “”È l'inizio del sogno di ogni bambino. Alla fine di questa scalinata c'è San Siro, che per me è sempre stato un sogno, alcune volte difficile da realizzare. Esserci arrivato con l'Inter è motivo d'orgoglio e spero di giocarci per ancora tanti anni. Io ho iniziato a salire queste scale, abbiamo vinto già uno scudetto e una Supercoppa con l'Inter e un titolo europeo con la Nazionale. Spero che sia solo l'inizio di un percorso che regali ai tifosi tanta gioia”.
Infine ha spiegato il motivo del suo soprannome ‘Gerry’ e il significato del numero 95. Il numero 95 invece rappresenta l’anno di nascita del fratello maggiore e gli aveva promesso di portarlo sempre con se. Il soprannome gli è stato affibbiato dal suo attuale compagna di squadra Dimarco quando giocavano insieme al Parma. Dimarco, spiega, era solito dare nomignoli di animali a tutti ed ha scelto per lui Gerry in quanto Bastoni gli ricordava la Giraffa Gerry, un giocattolo di cui il difensore non conosceva l’esistenza.