Inter – Mario Sconcerti ha espresso spesso giudizi duri sull’Inter, opinioni che fomentano polemiche nel mondo del tifo nerazzurro ma l’ultima sua riflessione “Il Milan cresce l’Inter resiste” pare pienamente condivisibile, non tanto e non solo nell’ottica delle ultime tre giornate di campionato quanto in una logica di prospettiva.
Comunque vada a finire la lotta per lo scudetto il Milan è davanti ad un bivio che apre scenari futuri a tinte rosa. Il cambio di proprietà da Elliot ad Investcorp segnerebbe il termine della logica dell’emergenza, quella della sanificazione dei conti riuscendo nel contempo a riportare il club in Champions dopo un lungo periodo assenza, creando un gruppo dai costi limitati e dalla resa in campo tale da giocarsi uno scudetto. Quando si dice prendere due piccioni con una fava.
Da questo punto di vista il fondo Elliott ha portato a termine la sua mission in maniera formidabile valorizzando il Milan al massimo sia in campo che nei bilanci, al momento della vendita porterà a casa una congrua plusvalenza e amen. Investcorp pare approcciarsi al Milan sviluppando la seconda parte del lavoro. La linea di galleggiamento è stata recuperata da Elliott, dal giorno dopo il passaggio di proprietà l’obbiettivo sarà quello di vincere, di dotare il club di strutture all’avanguardia, in sintesi di aprire la strada al ritorno del Milan nel novero dei top club europei almeno sul lato dell’appetibilità da parte degli sponsor.Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni riguardo alla volontà di Investcorp di realizzare il nuovo stadio solo per il Milan sarebbe il segno tangibile di questa “politica”.
Nel frattempo la situazione dell’Inter appare sospesa, ancora indissolubilmente legata alla situazione economica di Suning. Dalla Cina nessuna novità, le poche che arrivano lasciano intendere che non ci sia all’orizzonte nessuno stravolgimento positivo.
Nel momento in cui Investcorp dovesse davvero dare seguito alle notizie l’Inter di Suning si troverebbe automaticamente in una posizione di ulteriore debolezza nel derby delle proprietà, mancando le risorse economiche per permettere alla squadra il salto di qualità, dovendo continuare a percorrer la strada dell’autofinanziamento e potendo trovarsi nella situazione di dover decidere come procedere sullo stadio, stavolta da soli.
Il che significa o progettare un nuovo investimento ripartendo da zero o entrando nella logica di un recupero di San Siro, due opzioni che richiedono comunque risorse enormi che oggi non sembrano essere disponibili e tempi che fatalmente si allungano ancora di più, privando per chissà quanto tempo l’Inter dello strumento più importante per agire sulla leva dei ricavi.
Il tutto mentre all’orizzonte Oaktree conta gli interessi passivi pagati dalla proprietà nerazzurra per il bond finanziato due anni fa ed attende l’anno prossimo quando il prestito dovrà essere restituito salvo acquisire la proprietà dell’Inter.
Se un progetto in casa nerazzurra c’è non è dato sapere, nell’incertezza che regna sovrana le notizie che arrivano sponda Milan non fanno altro amplificare ulteriormente timori ed aspettative del mondo nerazzurro. Il Milan cresce di sicuro come diceva Sconcerti. Ma all’Inter per quanto ancora si potrà resistere in queste condizioni?