Inter, la Coppa Italia vale ora
Con la corsa allo scudetto ridotta a una flebile speranza la Coppa Italia è un obiettivo da agguantare a tutti i costi. La partita contro la Juventus all’Olimpico di Roma (qui l'arbitro designato per il match) diventa dunque “la partita” della stagione per entrambe le squadre. La Juventus, ormai sicura del quarto posto, non ha più nulla da chiedere al campionato e già da giorni ha focalizzato tutta la sua attenzione sulla finale di mercoledì. Non alzare la coppa per la squadra di Allegri vorrebbe dire finire per la prima volta una stagione con zero titoli dal 2012. In casa nerazzurra la Coppa Italia manca invece da ben 11 anni e riconquistarla sarebbe un viatico importante in vista degli ultimi 180 minuti di campionato che si giocheranno alla morte. Inoltre, stoppare la striscia di annate con trofei ai rivali storici della Juventus avrebbe un sapore particolare per tutto l’ambiente.
Non è però solo per la gloria che scenderanno in campo le due squadre, ma anche per il fattore economico, a partire dall’incasso del botteghino. Come riportato dal Corriere dello Sport, ai due club spetta il 45% a testa degli incassi, il 10% spetta alla Lega. Considerando che sono stati venduti tagliandi per un totale di 4,5 milioni di euro, record all time per una partita di Coppa Italia, Inter e Juventus prenderanno, solo da questa voce, circa 2 milioni a testa. A questi si aggiunge il cammino fatto finora che garantisce alle finaliste altri 3 milioni a testa. Oltre a questi, chi alzerà la coppa si porterà a casa un assegno di 4,5 milioni e altri 3 garantiti dalla qualificazione alla Supercoppa Italiana 2023. La perdente dovrà accontentarsi di 2 milioni di euro.
Una differenza, dunque, di ben 5,5 milioni di euro tra prima e seconda, motivazione sicuramente non secondaria per entrambi i club.