Inter, non chiamatelo gregario.
Dopo la vittoria del Milan a San Siro contro l’Atalanta delle 18, la partita dell’Inter a Cagliari era di fatto un match point per i rossoneri. La pressione di avere un solo risultato a disposizione e la stanchezza dei 120’ giocati mercoledì nella finale di Coppa Italia contro la Juventus non facevano certo esser ottimisti. Se poi ci aggiungiamo che il Cagliari doveva per forza vincere per continuare la sua corsa alla salvezza, si comprende quanto sia stata psicologicamente pesante la partita di ieri sera per i ragazzi di Inzaghi.
Il tecnico un po’ a sorpresa ha proposto titolare sulla fascia destra Matteo Darmian al posto di Dumfries. Chiamare l’esterno italiano ex Manchester United gregario, numeri alla mano appare quanto meno azzardato, anche in considerazione delle prestazioni sempre molto al di sopra della sufficienza che ha sfornato ogni volta che è sceso in campo. Darmian, come riporta “Gazzetta.it”, con la presenza di ieri ha raggiunto le 36 partite giocate in stagione e nell’Inter è l’unico “non titolare” ad avere superato i 2000 minuti giocati. Nelle sue partite non c’è solo tanta quantità ma anche qualità con delle prestazioni che hanno avuto dei pesi specifici importanti. Oltre a garantire sempre sostegno a difesa e manovra offensiva, Darmian in stagione è stato decisivo in più di un’occasione a partire dalla rete del sorpasso sul Verona alla seconda di campionato, passando per il gol del pareggio a Firenze contro i viola, fino all’assist per Sanchez al 120’ della finale di Supercoppa Italiana e allo splendido gol di testa segnato ieri a Cagliari che ha aperto le marcature della gara portata poi a casa dai nerazzurri. Arrivato all'Inter in punta di piedi Darmian non solo si è dimostrato sempre pronto quando è stato chiamato in campo, ma con la sua attitudine al servizio della squadra e la sua professionalità è tra i giocatori più apprezzati dallo staff tecnico entrando anche nei cuori e nelle grazie della tifoseria nerazzurra.