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Maldini all’attacco: bordate durissime a Elliot e Gazidis

Paolo Maldini, dirigente del Milan recentemente laureatosi campione d’Italia, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Spot, nel corso della quale ha affrontato diversi argomenti. Tuttavia, nonostante il recente successo conquistato, il clima non sembra essere dei più distesi. L’ex difensore e capitano infatti ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

In primis c’è stata la lamentela relativa alle risorse che la proprietà mette a disposizione.  “I ventuno calciatori che sotto la mia gestione diretta abbiamo preso a titolo definitivo hanno comportato una spesa netta tra entrate e uscite di 75 milioni. Quando ho deciso di rimanere dopo l’addio di Leonardo avevo in testa un budget più alto. Poi l’idea di fare le cose, ma di farle non per forza ma perché sei convinto deve prevalere su quella di spendere ciò che hai. Se posso far risparmiare il club lo faccio. E questo ha fatto si che la mia visione è completamente cambiata.”

Maldini lamenta l’assenza di dialogo da parte della proprietà

Il dirigente ha sottolineato come, con qualche investimento, il livello del club possa crescere. Al momento però non ci sarebbero le risorse economiche per fare tale salto di qualità. Inoltre ci ha tenuto a ricordare che il suo contratto e quello del collega Massara, sono in scadenza, senza che al momento ci siano stati dialoghi per il rinnovo.

“Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare”. O può essere che io dica “la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”.