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Inter Facchetti, 80 anni oggi: il ricordo della società nerazzurra

San Siro

Inter Facchetti, il ricordo della società per il suo compleanno. Esattamente 80 anni fa nasceva Giacinto Facchetti, giocatore storico della squadra nerazzurra.

Giacinto era stato acquistato dalla Trevigliese nel 1960 e in nerazzurro ha giocato per ben 18 stagioni. Le sue statistiche, pur giocando da terzino, sono quelle di un giocatore offensivo: 634 partite giocate condite da 75 gol e 2 assist. Con la Nazionale vinse l’Europeo del 1968 e 2 anni dopo giocò la finale dei Mondiali perdendo contro il Brasile. Con i nerazzurri vinse nove trofei tra cui due Coppe dei Campioni.

Inter, il commosso ricordo di Giacinto Facchetti

La società nerazzurra, sul proprio sito web, ha pubblicato una lettera in ricordo di Giacinto Facchetti.
“Basta ascoltare. Chiudere gli occhi e ascoltare le parole, il tono. Fermezza e pudore, cuore e ragione. Nessuno strepito, solo tante cose belle, messe in fila con candore ed eleganza. E fermezza, Poi, se si aprono gli occhi, si vedono anche le gesta. Le corse che hanno rivoluzionato il calcio, l’interpretazione di un ruolo che ha fatto la storia, le braccia alzate dopo i gol, l’amore per i compagni, l’orgoglio nell’indossare la maglia nerazzurra.”

“Giacinto Facchetti. Nacque 80 anni fa, il 18 luglio 1942, a Treviglio. Un giorno benedetto per tanti, perché quel ragazzo alto e distinto sarebbe diventato un uomo bellissimo, un marito e padre amorevole, un giocatore unico, un dirigente e un presidente dedicato al bene sempre e solo di una squadra, l’Inter. Compirebbe 80 anni, oggi, il Cipe, come lo avevano ribattezzato i compagni dopo che Herrera ne storpiò il cognome in Cipelletti. Ci manca, invece, dal 2006. Troppo tempo, troppo presto.
Non solo è diventato una delle più grandi leggende nerazzurre, ma ha lasciato un’eredità che sarà eterna. Il bello del calcio, l’essenza dell’interismo. Un ponte lungo 80 anni. Da Treviglio ai campi dove crescono i nuovi talenti dell’Inter: con, negli occhi, le parole e le gesta del Cipe. Unico, per sempre.”