Romelu Lukaku ha rilasciato una lunga intervista a Dazn pubblicata questa mattina (un estratto era stato reso noto ieri). Tantissimi gli argomenti trattati, a partire dalle ragioni che lo hanno spinto ad andarsene prima e a tornare poi.
Il belga ha ammesso di aver sbagliato ad andare via, ma il Chelsea era la sua squadra del cuore sin da bambino, e per questa ragione ha sognato di tornarci da protagonista. Tuttavia l’esito non è stato quello sperato, e quando, a marzo, ha saputo di poter tornare a Milano, ha subito alimentato questa pista. Nessun dubbio sulla scelta, visto che l’Inter, come altre squadre, erano nel suo destino. Ora la determinazione è alle stelle: all’attaccante sembra che in un anno tutti si siano dimenticati cosa sappia fare. Questa rabbia lo accompagnerà verso l’obiettivo, che è quello di riportare lo scudetto all’Inter.
A facilitare questa decisione ci ha pensato senza dubbio il rapporto speciale con i suoi compagni. Il primo a sapere del suo ritorno è stato Lautaro Martinez. Poi sono arrivati Dimarco e Bastoni. A testimonianza della compattezza del gruppo c’è stata una penitenza cui l’attaccante si è dovuto sottoporre. Lukaku ha dovuto cantare alla cena della squadra. In questa circostanza ha notato subito dei cambiamenti. “Brozo è diventato ancora più leader e più aperto nella comunicazione rispetto a prima, si lamenta tanto. Barella è ancora più protagonista in campo, ha fatto più assist l’anno scorso, aver vinto anche Coppa Italia, Supercoppa e l’Europeo lo ha reso più forte”.(parole raccolte dalla Gazzetta dello Sport).
Come detto con Lautaro c’è un rapporto speciale, in campo e fuori. I due, in vista dell’imminente stagione, sono più determinati che mai. “Io e Lautaro ci siamo detti che dobbiamo fare meglio di prima. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi di squadra, dobbiamo tutti fare meglio perché le altre squadre sono diventate più forti. Ho visto subito che le sue qualità possono aiutare me e le mie qualità possono aiutare lui. Non siamo attaccanti egoisti, io so quando è il giorno di Lautaro e non il mio: così lo aiuto e la portiamo a casa”.
Lukaku dovrà però muoversi in un contesto diverso. Antonio Conte, per sua stessa ammissione, ha contribuito in maniera determinante alla sua crescita come calciatore e come uomo. Ora però avrà un altro tecnico, che esprime un calcio molto diverso. L’attaccante si sta inserendo nei nuovi meccanismi. Infine il belga ha spiegato qual’è l’obiettivo, con un’esternazione che somiglia più ad una dichiarazione d’amore: “Non sono qui per me stesso, ma per aiutare l’Inter a vincere lo scudetto”.