Milano, estate 1995. Arrivano due argentini. Il primo, parecchio sponsorizzato e considerato un fenomeno, Sebastian Rambert. Il secondo, un semisconosciuto con le scarpette da calcio portate dentro un sacchetto di plastica. Nessuno, tra i tifosi e gli addetti ai lavori, si aspettava di vedere quello che da lì a poco avrebbero visto. Il capitano di allora dell’Inter, Beppe Bergomi, disse di aver capito chi, dei due argentini appena arrivati, fu il vero colpo di mercato. L’allora presidente Massimo Moratti non nascose mai il suo apprezzamento per quel ragazzo ben pettinato e molto giovane. Insomma, una piacevole sorpresa per un ragazzo che, nei piani, probabilmente, forse sarebbe anche potuto non arrivare.
E invece, da quel lontano 1995, fino a quell’1 luglio 2014 (data ufficiale dell’addio al calcio) sono passati ben 19 anni. Nel mezzo, anche 16 trofei di cui quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane, cinque scudetti, una Coppa UEFA, una Champions League ed un Mondiale per club. Ma aldilà di ogni trofeo e di ogni sgroppata diventata proverbiale e che lo ha consacrato con l’appellativo di Tractor, il lascito dell’eredità di Javier Zanetti è qualcosa di irreplicabile nella storia dell’Inter. 858 presenze totali e giocatore che più di tutti ha vestito la maglia nerazzurra nella storia del club. La SUA maglia, la numero 4, diventata iconica per ogni amante del calcio, è stata ritirata e nessuno potrà indossarla in futuro.
Un privilegio concesso ad un altro uomo che ha lasciato il segno nella storia interista come Giacinto Facchetti. E proprio lo stretto legame tra Zanetti e Facchetti, segna un filo rosso che percorre tutta la storia nerazzurra. Il numero 3 ed il numero 4 per eccellenza. Le due figure che, più di tutte, rappresentano la storia del club, per i valori incarnati e il modo unico di indossare la maglia nerazzurra e la fascia da capitano. Zanetti rappresenta appieno l’incarnazione di Facchetti nella storia recente nerazzurra.
E oggi, nella notte di San Lorenzo, notte in cui tutti esprimono un desiderio in attesa di una stella che cade dal cielo, quel numero 4 con il ciuffo mai spettinato e i muscoli inscalfibili dal tempo, compie 49 anni. Ancora oggi, la storia di Zanetti e dell’Inter rimane intrecciata, visto che l’ex capitano riveste la carica di vice-presidente. E in un’epoca in cui è sempre più complesso legarsi ad un calciatore che, per vari motivi, non resta mai per più di un certo tempo nello stesso club, i tifosi interisti sapranno sempre che potranno affidarsi al ricordo del ragazzo con le scarpette in una busta di plastica.
Auguri Javier. Auguri Capitano.
“Tra i nerazzurri c’è, un giocatore che dribbla come Pelè. Vai Zanetti alè!”.