Mai come quest’anno il mercato dell’Inter ha causato ai suoi tifosi una montagna russa di emozioni. Dall’entusiasmo nella primissima fase con i colpi a ripetizione di Lukaku, Asllani, Mkhitaryan alla depressione per la perdita di Dybala e Bremer nello spazio di 48 ore. Fino all’attesa di oggi per il difensore centrale.
La Gazzetta dello Sport commenta in un lungo articolo il ruolo importantissimo che i tifosi nerazzurri e i loro commenti hanno avuto sulla campagna acquisti estiva.
“Ciò che è stato evidente, e lo è tuttora, è il ruolo da “sesto uomo in campo” recitato dalla tifoseria. Sul tavolo delle trattative ci sono sempre stati Simone Inzaghi, Steven Zhang, la dirigenza, i calciatori in questione e i club di turno, ma soprattutto grazie ai social network tutte le parti in causa hanno sempre avuto ben chiaro la barra di mercurio del termometro popolare. Non sempre ha inciso, ma mai è stato possibile ignorarlo.”
E non solo sui social, basti ricordare “ il comunicato della Curva Nord che chiedeva ai tifosi di non mostrare materiale della Curva al momento dell’accoglienza a Milano del 29ennne. Big Rom si sarebbe dovuto riguadagnare il suo status sul campo”.
“ Talvolta i malumori della tifoseria, non solo sui social network, sono diventati dei veri fronti comuni per esortare la proprietà a non vendere i pilastri della rosa di Inzaghi. I vari “giù le mani”, per intenderci. In principio fu Alessandro Bastoni…poi Milan Skriniar… I sostenitori, instancabili, hanno presidiato per settimane il web al grido di “non si tocca, anche con gli striscioni esposti sotto la sede”…
Alla fine l’hanno spuntata loro (insieme a Marotta, Inzaghi e Ausilio naturalmente) con Steven Zhang costretto a ritirare lo slovacco dal mercato.
“Di questi ultimi giorni invece l’opposizione a Francesco Acerbi che ricorda in misura ridotta il precedente dello scambio saltato nel gennaio del 2014 con la Juventus: Mirko Vucinic già pronto alle visite mediche a Milano, Fredy Guarin diretto in Piemonte.
“È difficile affermare quanto abbia pesato il parere della tifoseria in tutte queste trattative, ma certamente il pubblico più caldo d’Italia ha sempre messo in chiaro cosa avrebbe significato ogni cessione o acquisto nel cuore di chi ogni due domeniche paga il biglietto di San Siro”.