INTER – Il difensore olandese, in questo avvio di campionato, si sta dimostrando prezioso sia in fase difensiva che in fase offensiva.
Quando è arrivato l’estate scorsa, il peso dell’eredità della maglia numero 2 che fino alla stagione prima era sulle spalle di Achraf Hakimi era notevole. Le aspettative su di lui, visto il rendimento del marocchino, sono state alte sin da subito. Dopo l’ottimo europeo con la sua Olanda, grazie anche alla regia del compianto Mino Raiola (suo agente), il classe 1996 approdò a Milano in un’operazione da circa 15 milioni di euro complessivi.
Se all’inizio l’ex PSV Eindhoven veniva usato col contagocce, probabilmente era per evitare di caricarlo di pressione sin dal giorno 0, col rischio di comprometterne anche l’operato futuro. Una strategia che, col senno di poi, si è rivelata vincente e che adesso vede l’esterno nato a Rotterdam una pedina imprescindibile sia per il gruppo che per l’allenatore.
Durante la prima giornata contro il Lecce, nonostante non sia partito dal 1′, è riuscito a mettere la propria firma nell’1-2 finale che ha regalato 3 punti preziosi. Contro lo Spezia la giornata successiva è partito titolare, e poco importa se non ha contribuito a nessuno dei tre gol. Il suo apporto, si è visto per tutti i 90 minuti. Infine c’è Lazio-Inter, partita da dimenticare per i nerazzurri ma che vede Dumfries come uno dei pochissimi “salvabili” (a testimoniarlo, vi è l’assist servito a Lautaro Martinez). Insomma, guai a prescindere da lui. Simone Inzaghi ne è consapevole.