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Inter-Bayern, le pagelle. Rivoluzione senza cuore, così non va!

Simone Inzaghi

Inter-Bayern, lezione di calcio a San Siro. I bavaresi si portano a casa il bottino pieno con il minimo sforzo, forse anche meno del minimo sforzo. Dall’Inter ci si aspettava garra e bava alla bocca. Non si è visto nulla di tutto ciò (qui la cronaca del match). Inzaghi ha attuato una mezza rivoluzione sperando in un sussulto, ma stasera davvero no si è visto nulla. La squadra quando gli avversari superavano la trequarti si appiattiva come un agnello sacrificale che intuisce la fine. Esempio di ciò l’apatia generale che si è vista sul secondo gol dei bavaresi. La fase offensiva semplicemente non è pervenuta, con zero pericoli dalle fasce, nessun inserimento dei centrocampisti e attaccanti  completamente avulsi dal gioco. Così non va.

Le pagelle dei nerazzurri.

Onana 6. Esordio difficilissimo. Non era semplice esordire ufficialmente con la maglia nerazzurra in Champions League. Lui ci riesce bene mettendo diverse pezze alle scorribande bavaresi. Non ha colpe sui gol.

Bastoni 5. È ancora lontanissimo dalla forma dello scorso anno. Sembra una controfigura che recita male il ruolo. Stasera si è opposto come poteva alla forza dell’attacco teutonico, ma è molto meno del minimo sindacale.

72’ Dimarco 5. Entra per 20 minuti e non si vede mai se non per un’azione che non porta a nulla. Fa in tempo a fare un fallo inutile a centrocampo che gli fa guadagnare un meritato giallo.

Skriniar 5. Scala al centro al posto di De Vrij e deve adattarsi sia alla posizione che ai ritmi del Bayern. Riesce quasi sempre a opporsi ma sull’azione dello 0 a 2 viene sbeffeggiato dalla sinfonia dell’attacco bavarese.

72’ De Vrij 6. Entra sullo 0-2 non può fare danni. Chiude in un paio di occasioni. Non è complicato giocare a partita chiusa.

D’Ambrosio 4,5. Dalla panchina alla fascia di capitano in Champions. Gli si chiede di fare lo Skriniar dei tempi belli e ci prova, ma nel primo tempo si perde da ultimo uomo Sané che non perdona. Sul secondo gol tenta di salvare una palla confezionata ad hoc dai tedeschi, ma sbaglia le misure e se la butta dentro da solo.

Inter-Bayern, sufficienze cercasi. Ci si aspettava una squadra col fuoco dentro e il sangue agli occhi. Non si è visto nulla.

Gosens 4. Qualcuno lo ha visto? Parte titolare per la prima volta in stagione, dovrebbe avere il fuoco dentro per dimostrare che i gradi da titolare se li merita. Altro che fuoco, non si vede neppure una scintilla.

Calhanoglu 4,5. Prova ad accorciare tra le linee ma è troppo confusionario. C’è sempre qualcosa che non va nell’ultimo passaggio, che sarebbe quello decisivo, che sarebbe quello che dovrebbe riuscirgli meglio, che sarebbe il suo lavoro.

81’ Gagliardini 5,5. Entra a 10 minuti dalla fine e cerca di lottare a testa bassa. Un errore della retroguardia del Bayern gli carambola addosso fornendo un assist involontario d’oro a Correa, che fa il Correa buttandola fuori.

Brozovic 5. Occupa la sua posizione al centro del campo ma non riesce ad essere fluido. In chiusura fa da filtro ma è sempre troppo bloccato e fermo rispetto all’instancabile trottola delle scorse stagioni.

Mkhitaryan 5. Inzaghi lo schiera al posto di Barella e lui porta le sue geometrie a centrocampo, ma non riesce a determinare alcuno spunto i offensivo. Sbaglia diversi appoggi senza mai alzare il ritmo.

Dumfries 4,5. Cerca di fare qualcosa ma è come se non ci credesse veramente in fondo. Sulla fascia dovrebbe dettare legge, ma a volte sembra il giocatore timido degli esordi. Partecipa con D’Ambrosio al buco sul gol di Sané.

72’ Darmian 5. Ci sarebbe il tempo per fare almeno un’azione d’attacco, ma decide di non uscire dall’anonimato.

Lautaro 5. Oggi più che toro è in versione vitellino. Si batte in maniera confusa. Non trova mai lo spunto giusto per liberarsi per un tiro o creare qualcosa in fase di attacco. La retroguardia del Bayern non deve far altro che controllarlo senza troppi affanni.

Dzeko 5. Rientra, cerca di far salire la squadra, si propone per fare sponde, ma tutto ciò risulta sempre vano. Sarebbe un attaccante e aspettarsi un tiro verso la parte dovrebbe essere il minimo.

71’ Correa 2. Ha l’occasione ottima per riaprire la partita sul finale, una di quelle che non puoi fallire. Un rilancio sbagliato della difesa del Bayern gli fa capitare il pallone tra i piedi dentro l’area di rigore, solissimo davanti a Neuer. Riesce nell’impresa di calciare a lato non prendendo neanche la porta.