Home » Marotta non le manda a dire. Il punto su squadra e Inzaghi (SS24)

Marotta non le manda a dire. Il punto su squadra e Inzaghi (SS24)

Giuseppe Marotta Inter

Marotta il giorno dopo la sconfitta contro il Bayern Monaco, ha rilasciato un’intervista esclusiva ad Andrea Paventi su SkySport24.

Ecco le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato nerazzurro.

– Marotta, dopo le sconfitta col Bayern Monaco e i ko con Lazio e Milan come è l’umore nella società.
Un sano realismo. Il fatto che ogni sconfitta porta con se un’analisi più attenta di quelle che sono le problematiche. Dal punto di vista tecnico e dirigenziale siamo molto uniti. Dal confronto nasce sempre qualcosa di positivo per il futuro.

– La partita di ieri contro il Bayern Monaco ha mostrato che esiste una distanza incolmabile con alcune squadre.
L’Italia calcistica nel ranking occupa una una posizione di seconda fila. Lo strapotere della Premier League, Bundensliga e Liga c’è. Loro possono permettersi di avere grandi campioni in rosa, mentre in Italia è più complicato. Questo però non deve essere un alibi. Ieri abbiamo perso contro una squadra più forte. Dobbiamo andare alla ricerca di quelli che sono i difetti

– Quali possono essere i problemi che sono alla base di questo momento no? 
La preoccupazione non deve portare ansie o paure, deve portare ad un’ analisi approfondita e il coraggio di fare scelte importanti, come fatto da Inzaghi ieri. Bisogna migliorare sia dal punto di vista dei singoli che nel collettivosapere che noi siamo l’Inter e abbiamo una storia importante un blasone importante. Dobbiamo essere sempre competitivi“.

Marotta a SkySport24 fa il punto sul momento no dell’Inter. Ognuno è chiamato alle proprie responsabilità, dirigenza, allenatore e giocatori.

– Ieri ci sono stati molti cambi.
Si tratta di una segnale di coraggio. L’allenatore è il gestore di un gruppo. Gruppo  che in questo momento sta avendo un grande stress per via di tutti gli impegni così ravvicinati. Inzaghi ha una rosa di qualità che deve utilizzare nel migliore dei modi, in base all’avversario o all’allenamento. Lui lo o sta facendo ma nelle ultime partite non sono arrivati buoni risultati”.

– Domanda sul futuro di Inzaghi. Il mister rischia?
Assolutamente no, c’è grande fiducia. Sta facendo un ottimo lavoro, sa gestire bene la squadra e il gruppo. C’è da dire che noi siamo l’Inter e serve maggiore accortezza da parte di tutti, dirigenza, staff, giocatori.  Quando si veste questa maglia dobbiamo onorarla nel migliore dei modi. Mi dispiace per i tifosi che sono venuti allo stadio ieri in 60 mila e per i 70 mila delle passate partite. La stagione è appena iniziata e non possiamo che migliorare in futuro”.

– Quanto manca Lukaku?
Il calcio è uno sport di gruppo, non bisogna mai riporre tutte le aspettative in un solo giocatore. Anche se si tratta di Lukaku. Chi lo sta sostituendo deve dimostrare di essere all’altezza. So di aver a che fare con una squadra fatta da professionisti”.

– L’obiettivo di questa stagione è la seconda stella?
In ogni competizione che disputiamo, l’Inter punta sempre al massimo. La seconda stella è un sogno realizzabile, dobbiamo crederci fino in fondo. Gli avversari sono forti, ma non ci dobbiamo spaventare o destabilizzare”.

Inter, il dualismo in porta non preoccupa. Il precedente fa ben sperare.