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Lautaro, ieri prestazione da leader assoluto. Un dato sorprende

Lautaro, prestazione da vero leader. Contro il Torino, il Toro di Bahia Blanca ha mostrato a tutti cosa significa essere un senatore e un leader. Lautaro ha giocato talmente bene che, nonostante non abbia segnato, nessuno se n’è accorto: grinta, cattiveria, agonismo e voglia di non mollare nemmeno un centimetro hanno sopperito alla mancanza di gol. Perchè un’attaccante, nel 2022, non va giudicato solo dai gol.

Gol che tra l’altro di certo non mancano all’ex Racing, che in nerazzurro ha segnato 77 gol in 181 presenze: numeri da grandissimo attaccante. Ieri, orfano di Lukaku, il Toro ha diviso il reparto offensivo con Dzeko con cui però l’intesa è un pò arrugginita. I due si sono cercati poco e male, con Lautaro che però ha cercato di sopperire alla brutta prestazione dell’ex Roma non fermandosi mai neanche per un attimo.

Lautaro, ieri vero leader. I nerazzurri si aggrappano al Toro, sempre più senatore di questa Inter

Contro il Torino Lautaro ha toccato 55 palloni, ben 17 in più di quelli toccati da Dzeko e Correa insieme (26 il bosniaco, 12 il Tucu). Un dato sorprendente. In buona sostanza, l’iperattività dell’argentino ha trascinato la squadra, pressando ogni pallone e ricevendo grida di approvazione da parte di mister Inzaghi e di tutto San Siro. Senza Lukaku, Lautaro si è preso l’attacco sulle spalle e anche senza siglare una rete ha messo a referto una partita da 7 in pagella.

Il processo di crescita del numero 10 nerazzurro è ormai completato: cattivo, grintoso e sempre sul pezzo. Tutte qualità che un attaccante deve avere, e che permettono alla squadra di potersi appoggiare sulla propria punta. Adesso c’è l’esame Viktoria Plzen, e mister Inzaghi si affida al suo Toro per portare a casa i 3 punti.