Inter, l’ex difensore nerazzurro Lucio ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista del big match di stasera contro il Barcellona. Una sfida che rievoca ricordi speciali al brasiliano, ovvero la doppia sfida in semifinale nell’anno del triplete:
“Quelle partite sono un esempio di lotta e coraggio: a San Siro potevamo fargliene 4, poi la partita a Barcellona fu tremenda, 90’ che non finivano mai e noi giocammo pure in dieci. Mourinho ci motivò ogni secondo, anche nei momenti difficili del ritorno: ci ripeteva che avremmo dovuto farcela per tutta la gente che aspettava una Champions da una vita”.
I nerazzurri stanno vivendo un periodo difficile, specialmente in difesa ma Lucio non ha dubbi: “So che non vive il momento migliore del mondo, ma la difesa ha fatto le fortune dell’Inter negli ultimi anni. Io mi identifico molto in Skriniar, che ha forza fisica, esplosività, capacità di leggere l’uno contro uno: è uno dei quei giocatori che per me rendono meglio in partite come queste, di molta emozione e di grandi battaglie individuali”.
Poi ha proseguito parlando di Lewandoski, pericolo numero uno per la difesa nerazzurra. Secondo l’ex difensore, la difesa interista ha tutte le carte in regola per riuscire a fermarlo. Il polacco, sottolinea Lucio, ha caratteristiche tecniche e fisiche diverse rispetto al Messi di dieci anni fa e per fermarlo bisognerà lavorare di reparto in quanto è un giocatore difficile da marcare.
Infine una riflessione anche sulla situazione Skriniar: “L’averlo messo in vendita non lo ha reso tranquillo, ma i giocatori di grandi club devono avere la capacità di gestire anche momenti così. La maglia dell’Inter vale quella delle grandi squadre d’Europa, compreso il Psg”.