Inter Primavera, giornata da incubo contro il Barcellona. La squadra di Christian Chivu, ieri pomeriggio, è stata protagonista di una sconfitta incredibile. Il Barcellona, infatti, ha passeggiato sulle macerie dei nerazzurri, portando a casa un 1-6 clamoroso. Un risultato roboante che mette a nudo, ancora una volta, le enormi difficoltà che la Primavera sta riscontrando nel trovare una propria identità di gioco, ma soprattutto un proprio equilibrio in campo, visto che anche in campionato, i nerazzurri, non stanno dando gioie.
E dire che l’Inter, la passata stagione, era partita al rallentatore per poi rimontare nella seconda parte di stagione arrivando addirittura a portare a casa lo scudetto contro la Roma. Un trofeo che, visti i risultati di oggi, sembra lontano anni luce. Ma soprattutto, la cosa che preoccupa maggiormente, sono i mancati miglioramenti di molti elementi della rosa. Questo è l’interrogativo più grande che bisogna porsi e a cui bisogna porre rimedio fin da subito.
Dunque, l’Inter, dovrà leccarsi le ferite. Ora come non mai deve essere d’obbligo una vittoria che possa far respirare la squadra. La sconfitta di ieri è stato l’apice di un inizio stagione parecchio deludente. Infatti, nella squadra di Chivu, sono pochissimi quelli a salvarsi. Sicuramente, il migliore in campo, è stato Fontanarosa. Il difensore nerazzurro, aldilà del rigore della bandiera trasformato, è stato l’ultimo dei suoi a mollare. Sempre pronto a sostenere i compagni sia moralmente che a livello tattico. La fascia di capitano di ieri sembra averlo responsabilizzato.
Buona prova anche per Curatolo, che dal momento del suo ingresso in campo, ha fatto a sportellate per creare qualcosa. La cosa non è riuscita, con il risultato già parecchio compromesso, ma il suo ingresso di sicuro fa ben sperare e deve essere d’esempio. Poi, due note, per così dire, incoraggianti, più che efficaci in termini di prestazione. Si tratta di Kamatè, giocatore che ieri ha rincorso ogni avversario, anche se spesso a vuoto, ma che ci ha messo voglio. Anche vicino al gol con la traversa colpita. E poi, il giovanissimo Zefi. Il classe 2005, infatti, è subentrato ed esordito con la Primavera. Nulla di trascendentale, ma qualche sgroppata palla al piede fa ben sperare per il futuro. Insomma, la squadra di Chivu non va. Bisogna lavorare ancora molto. Moltissimo. Questa non può essere una squadra che vuole togliersi delle soddisfazioni.