Inter, ti sei ritrovata e ora puoi svoltare. I motivi per crederci
Inter, la partita con il Barcellona è quello che ci voleva. Ora si può dare una svolta ala stagione.
I nerazzurri vengono dal peggior avvio in campionato degli ultimi 10 anni e la tifoseria aveva cominciato a perdere le speranze. Sin dal precampionato i giocatori di Inzaghi non avevano mai dimostrato compattezza e voglia di giocarsi le partite con il coltello tra i denti. Nelle partite ufficiali le prestazioni non sono affatto migliorate. In Serie A, dopo 8 partite, la squadra di Inzaghi ha racimolato la miseria di 12 punti, frutto di 4 vittorie e 4 sconfitte. Se le sconfitte hanno mostrato tutte le pecche dei nerazzurri anche le vittorie non sono mai state esaltanti. I KO ottenuti contro Lazio, Milan, Udinese e Roma sono maturate tutte con un canovaccio simile.
In tre di queste sconfitte l’Inter si era portata anche in vantaggio, per poi di fatto smettere di giocare e andare in balia dell’avversario. Le vittorie invece sono arrivate contro Lecce, Spezia, Cremonese e Torino in partite tutt’altro che belle. Per quanto riguarda la Champions League, dopo la partita molto arrendevole giocata contro il Bayern Monaco e persa all’esordio, sicuramente la vittoria contro il Viktoria Plzen era il minimo sindacabile richiesto in un girone di ferro.
Inter, dopo il Barcellona la squadra non deve smettere e trovare continuità. Non è tardi per recuperare, ma non sono ammessi altri passi falsi.
A preoccupare particolarmente i tifosi, addirittura di più dei risultati non esaltanti, era l’atteggiamento passivo e senza anima di molti giocatori che si ripercuoteva sull’intero gruppo. Molti dei titolari apparivano come i sosia non all’altezza dei nomi che portavano scritti sulla schiena. Le prestazioni inguardabili hanno creato da più parti spifferi e malumori, che la stampa, sempre particolarmente attenta alle questioni nerazzurre quando le cose non vanno, non ci ha messo molto a soffiare sul fuoco e a prospettare scenari da rivoluzione totale. In tutto ciò lo stesso Inzaghi è finito più volte sul banco degli imputati. All’allenatore ex Lazio si imputava la mancanza di duttilità tattica, l’incapacità di non riuscire a motivare adeguatamente i giocatori e di non riuscire a leggere le partite.
Martedì sera alle 21 a San Siro è andato in scena tutto quello che finora in stagione non si era visto. L’allenatore ha proposto un undici praticamente impeccabile rispetto all’avversario che si doveva affrontare. La partita è stata preparata evidentemente alla perfezione, decidendo di lasciare il palleggio al Barcellona e chiudere qualsiasi spazio. Una vera lezione di tattica che i giocatori hanno interpretato al meglio.
Le scelte di Inzaghi come marchio della partita perfetta. Difesa di ferro, centrocampo equilibrato e… un portiere!
In porta Onana ha dato sicurezza al reparto difensivo che ha innalzato il muro che quest’anno aveva mostrato solo crepe. Skriniar, con la fascia da capitano ha dettato i tempi mentre De Vrij in versione The Wall ha praticamente annullato un certo Robert Lewandowski. Bastoni per la prima volta ha giocato una partita alla sua altezza fornendo una prestazione eccellente al pari di Darmian a destra e Dimarco sulla sinistra. Il giocatore cresciuto nelle giovanili dell’Inter fin dai tempi dei pulcini è diventato un punto fermo della squadra, giocando sempre con coraggio da vendere.
Il centrocampo poi vedeva l’assenza del cervello Brozovic. Anche qui Inzaghi ha mostrato un coraggio che a volte gli è mancato, schierando Calhanoglu al posto del croato con Mkhytarian a sinistra e Barella a destra. Tutti e tre hanno lavorato attentamente sia in fase difensiva, non mancando mai un raddoppio, sia in proposizione. Altra decisione importante in attacco quella di far giocare Correa accanto a Lautaro. Scelte che si sono rivelate ottime rispetto all’avversario, al quale è stato dato il pallino del gioco, ma lasciandogli attuare ad un tiki taka mai efficace. Efficaci invece sono stati la compattezza, l’attenzione e la determinazione dei giocatori dell’Inter che hanno dimostrato anche di sapere essere letali all’occorrenza.
Inter, dal Barcellona al campionato. È il momento di cominciare a correre.
Tre punti contro il Barcellona. In Champions una sola volta era successo e tutti ricordiamo quando. Era questa la partita che ci voleva per rimettere in sesto la stagione. Era questa la partita che serviva per dimostrare che i giocatori non sono diventati di punto in bianco dei fantasmi ma che sanno lottare l’uno per l’altro. Era questo quello che serviva per svoltare la stagione. Ora che si è dimostrato che l’Inter, anche senza Brozovic e ancora priva di Romelu Lukaku, è capace di poter battere il Barcellona è il momento di riprendere la corsa e non fermarsi più. I
In campionato i punti di distacco dalle prime sono 8, mentre sono 5 le distanze dal piazzamento Champions. Il tempo per recuperare c’è, a patto di guardare avanti e dimostrare che l’inizio di stagione è stato solo un momento, dal quale si può imparare, ma è destinato a lasciarsi alle spalle. Sabato ci sarà l’esame Sassuolo e a Reggio Emilia si capirà se svolta è stata (qui le possibili scelte di Inzaghi contro i neroverdi).