Lautaro, ormai è evidente il suo ruolo da leader nerazzurro. Come si legge nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è evidente il differente utilizzo di Lautaro da parte di Inzaghi rispetto alla scorsa stagione. Sebbene sia necessario fare la tara al doppio infortunio di Romelu Lukaku e Joaquin Correa che ha impedito qualsiasi rotazione in attacco per alcune gare, la tendenza è quella di tenere in campo il Toro il più possibile.
Merito del suo ormai riconosciuto status di leader dello spogliatoio nerazzurro, un ruolo che si è guadagnato sul campo e mai con le parole. Lo scorso anno Lautaro era un “fedelissimo” delle sostituzioni, non restava quasi mai in campo fino al triplice fischio. In questo 2022-2023, invece, la tendenza è ben diversa. Con la partita contro la Salernitana il numero 10 nerazzurro è arrivato a 6 giornate di campionato consecutive con 90 minuti in campo, a cui si aggiungono le sfide a Lecce e Lazio per arrivare 8 gare complete su 10 turni di Serie A. L’anno scorso erano state solamente 4, tutte da metà febbraio in poi.
Senza contare, poi, il capitolo Champions. L’attaccante argentino è stato indubbiamente il protagonista dell’ultima sfida europea contro il Barcellona, siglando un gol fantastico e fornendo l’assist per il gol di Gosens. Va certamente considerato anche come Lautaro sia particolarmente incline ai gol importanti: in Italia ha segnato diverse volte contro Milan Napoli e Juventus, e in Champions ha messo la sua firma in sfida importanti come contro il Liverpool, il Borussia Dortmund, il Barcellona e il Real Madrid.
Il Toro è una certezza per tutto il mondo nerazzurro, che si è aggrappato a lui a causa della prolungata assenza di Lukaku. Stasera contro la Fiorentina non sarà facile, ma con un Lautaro così si può ben sperare.