INTER – Nell’approfondimento di oggi andremo ad analizzare il passato ed il presente del centrocampo nerazzurro, tra esperienza e qualità.
Era l’estate del 2020 quando la dirigenza nerazzurra, sotto esplicita richiesta di Antonio Conte, tesserò Arturo Vidal; all’epoca in esubero dal Barcellona e che arrivò a Milano dopo un corteggiamento durato più di un anno. Il tecnico salentino, che con Vidal ci lavorò ai tempi dell’esperienza vincente alla Juventus, volle puntare su di lui per avere a disposizione la sua “garra” in mezzo al campo. Eppure, tale acquisto una delusione quasi annunciata in partenza. Il rendimento discontinuo insieme ai numerosi problemi fisici patiti dal cileno, hanno fatto si che il matrimonio con l’Inter durasse appena due anni.
A prescindere dai due anni in meno sulla carta d’identità rispetto a Vidal, Henrikh Mkhitaryan sta dimostrando di poter fornire ai compagni di squadra tanta qualità mista a tanto spirito di sacrificio. Da quando Marcelo Brozovic è ai box, in cabina di regia è stato spostato Hakan Calhanoglu, giocatore spesso aiutato in fase d’impostazione proprio da Mkhitaryan. Questo significa che l’armeno riesce ad essere prezioso anche per i compagni di reparto che non possono fare altro che prendere atto (in maniera senza dubbio positiva) del suo apporto.
E’ vero, Vidal forse aveva caratteristiche più da “leader” rispetto all’ex Roma e Manchester United. Al momento, però, il paragone tra i due non regge. Avere un Mkhitaryan in rosa, sarebbe di aiuto per qualsiasi tecnico.