Assago, Massimo Tarantino disarma l’accoltellatore del Carrefour. Ore complicate per il comune lombardo, che in queste ore ha vissuto momenti drammatici. Un uomo, all’interno del supermercato sopra citato, brandendo un coltello da cucina, ha accoltellato diverse persone – tra cui il difensore del Monza, Pablo Marì – e ucciso un uomo. A fermarlo, tra le varie persone, anche l’ex calciatore Massimo Tarantino, che è prontamente intervenuto per sventare altri pericoli oltre a quelli già incorsi.
Un intervento provvidenziale, quello dell’ex nerazzurro, che ha evitato ulteriori guai ad altre persone, in un clima tutt’altro che semplice. Lo stesso Tarantino è stato già interrogato dagli inquirenti per descrivere quanto accaduto e spiegando come si sono svolte le cose.
Massimo Tarantino, dunque, ha avuto il sangue freddo di intervenire in una situazione complicata. Cresciuto in una famiglia che da sempre mastica pallone, l’ex difensore vive con il mito di Altobelli, Beccalossi e Rumenigge e tifa Inter fin da piccolo. Il primo approccio con il calcio dei grandi lo ha con la maglia del Napoli. Un Napoli che, tra l’altro, tra le proprie fila, vedeva un certo Diego Armando Maradona. Un avventura, quella del Pibe de Oro, agli sgoccioli con la maglia azzurra, ma un eperienza indimenticabile per il giovane Tarantino.
Poi, finalmente, la chiamata che non ti aspetti. L’Inter tanto tifata da bambino lo acquista proprio dalla società partenopea. Un sogno che si realizza, anche se non riesce a scendere in campo se non due volte in Coppa Italia a causa di un infortunio, per l’unica stagione in maglia nerazzurra. E allora viene il momento di pensare a giocare ed è a Bologna che l’ex difensore trova la sua definitiva dimensione e consacrazione. Termina la carriera con le maglie di Como, Triestina ed, infine, Pavia.