San Siro, tappa importante quella odierna in vista del futuro dello stadio di Milano.
Dopo quaranta giorni e 14 incontri pubblici è stata presentata la relazione da parte del coordinatore Andrea Pillon. Ora la palla passa al Comune che avrà 60 giorni per presentare un dossier.
Come riporta Gazzetta.it, Pillon insieme all’Assessora ai Servizi Civici del Comune di Milano Gaia Romani, hanno illustrato l’iter che ha portato alla realizzazione di questo documento. Pillon ha spiegato: “Abbiamo organizzato quattordici incontri, ai quali hanno partecipato oltre 3000 persone, presenti fisicamente e soprattutto da remoto. Puntavamo a coinvolgere tutti i cittadini, dai più giovani ai più anziani, di ogni genere ed estrazione sociale. Siamo contenti di esserci riusciti, è stato uno dei dibattiti più seguiti in Italia. Abbiamo inviato la nostra relazione alle società di Inter e Milan, alla Commissione Nazionale e al Comune di Milano. Adesso, il Comune ha a disposizione 60 giorni, per valutare i risultati e le proposte emerse e poi pubblicare un dossier a tal proposito”.
San Siro, Pillon ha presentato la relazione sul dibattito pubblico. Oltre 3000 cittadini coinvolti. Due le certezze: riqualificare l’area e la privatizzazione dell’impianto.
Da questa premessa si sono raggiunte le conclusioni. Nonostante i partecipanti abbiano presentato osservazioni e dubbi sono due le certezze emerse. La prima è che tutta l’area di San Siro necessita di una riqualificazione urbana, mentre la seconda è che Inter e Milan hanno bisogno di uno stadio di proprietà sia esso nuovo o ristrutturato. Pillon ha sottolineato che il dibattito è stato costruttivo e che sono mancati i sostenitori dell’opzione zero, ovvero lasciare tutto come è.
I cittadini hanno fatto presente svariate problematiche quotidiane che vanno dalla viabilità alle aree verdi, sottolineando che il progetto debba essere seguito da una mano pubblica a interesse di tutti. Tra le varie opzioni sono emersi anche vecchi progetti di ristrutturazione. Qualora ci sarà un nuovo impianto si è fatta attenzione al fatto che essendoci una diminuzione di posti il prezzo dei settori non sarà aumentato.