Giancarlo Padovan nel suo ultimo editoriale per Calciomercato.com esprime un giudizio pesantissimo sulla scelta della Lega di giocare la finale di Supercoppa In Arabia.
Secondo Padovan “l’Arabia Saudita è, come il Qatar, uno dei Paesi in cui i diritti umani sono violati. Negli ultimi due mesi si contano diciassette condanne a morte e spesso questa ed altre pene sono state comminate senza regolare processo. La libertà d’espressione è duramente limitata e molti difensori dei diritti civili sono stati incarcerati e condannati.”
Discriminazioni per le donne e per gli omosessuali, pene corporee pesantissime per i ladri mentre “per quanto riguarda la libertà religiosa sono proibite tutte le religioni tranne l’Islam”.
Dopo questa analisi, Padovan arriva alla domanda più importante: “possibile che in questo clima generale e con un’attenzione così spiccata per i temi socio-politico-umani, il presidente della Lega, Lorenzo Casini, abbia avallato proprio mercoledì la decisione di far ospitare la Supercoppa all’Arabia Saudita?
La risposta è quanto mai banale “quel che non si dice, ma tutti ovviamente sanno, è che si va a giocare in Arabia, come prima a Pechino e a New York, perché gli organizzatori locali riempiono letteralmente di soldi la Lega e le squadre che partecipano alla finale.”
Ma a giudizio di Padovan non è più tempo di guardare solo ai soldi.
“Se davvero l’Italia cambiasse sede per la finale di Supercoppa, forse riguadagnerebbe il credito perduto con la mancata qualificazione al Mondiale. Si può essere campioni, in questo caso di civiltà, anche se a fare gol non fossero i calciatori, ma, per una volta, i dirigenti”.