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Mihajlovic, l’ultimo saluto a Sinisa. Le parole di Marotta

Mihajlovic, la morte dell’ex allenatore del Bologna ha sconvolto tutti gli amanti del calcio e non solo.
Stamattina si sono svolti i funerali di Mihajlovic, presso la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma in Piazza della Repubblica. Migliaia le persone presenti al funerale dopo che già nei giorni scorsi la camera ardente aveva registrato migliaia di visite.
L’ex giocatore, tra le altre di Lazio e Inter, è stato uno dei calciatori e degli uomini del calcio più amati non solo dai tifosi. Una vera leggenda di questo sport. Uno dei migliori calciatori di punizioni di tutti i tempi. Il suo sinistro magico era un vero e proprio incubo di tutti i portieri, per non parlare del suo carattere guerriero in campo e fuori. Grinta che unita alla totale schiettezza lo hanno reso davvero rispettato e amato da chiunque. Dal 2019 soffriva di leucemia, malattia dalla quale non è riuscito a guarire, morendo a soli 53 anni.

Mihajlovic, svolti i funerali a Roma. Migliaia i presenti tra i quali molti calciatori. Per Marotta se ne va un esempio di vita.

Ai funerali c’era il gotha del mondo del mondo del calcio italiano e delle istituzioni. Tra quest’ultime erano presenti il Ministro dello Sport Andrea Abodi, quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il Presidente del Coni Giovanni Malagò.  C’era poi la dirigenza della Lazio, il CT Mancini, Stefano Fiore, Vincenzo Montella, Massimo Ferrero, Urbano Cairo, Attilio Lombardo, Luca Marchegiani, e ancora Iachini, Sereni, Juric, Orsi, Montella, De Sanctis, Peruzzi, Donnarumma Francesco Totti e Daniele De Rossi, Cosmi, Di Livio, Bruno Conti, Dejan Stankovic, Jugovic, Franco Baresi e l’amico Gianni Morandi.
Tantissimi i tifosi di Lazio, Inter, Bologna, Milan, Sampdoria e Torino.
Per quanto riguarda la dirigenza nerazzurra Giuseppe Marotta, che non era presente al funerale, ma ospite d’onore al premio “Costruiamo il Futuro” a Merate, ci ha tenuto a dedicare un tributo all’ex difensore nerazzurro.
L’amministratore delegato dell’Inter, come riportato da TMW.com ha dichiarato: “ Dal punto di visto sportivo era un combattente sul rettangolo di gioco, ma lo è stato anche dopo: ha lottato contro questa malattia, che purtroppo ha avuto la meglio. Dobbiamo ricordarlo per quello cha dimostrato da calciatore, da allenatore e soprattutto come uomo di valori. Il ricordo non può essere piacevole, è una persona che ci mancherà tanto”.