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San Siro, giovedì giorno della verità. Sala si schiera contro Sgarbi

San Siro
San Siro continua ad essere al centro del dibattito politico e istituzionale.
Giovedì è una data cerchiata di rosso per il futuro dello stadio milanese. È infatti previsto il Consiglio comunale di Milano che dovrà esprimersi sulle modifiche richieste da un gruppo di consiglieri di maggioranza. Dietro le quinte si starebbe lavorando per ottenere più consiglieri che diano appoggio alla richiesta dei due club. In effetti al momento sia i favorevoli che i contrari vengono da tutti gli schieramenti politici presenti a Palazzo Marino. Per il quotidiano La Repubblica, ai 9 consiglieri da sempre contrari potrebbero aggiungersi quelli di Fratelli d’Italia dopo la ferma presa di posizione del Presidente del Senato La Russa, fortemente contrario al progetto.

San Siro, giovedì si esprimerà il Consiglio Comunale sul da farsi. Continua lo scontro istituzionale con La Russa e Sgarbi schierati contro l’abbattimento.

Appare molto probabile che il Consiglio possa richiedere a Inter e Milan di rivedere il masterplan presentato nel dibattito pubblico. In particolare si vorrebbe uno stadio da 79-80 mila spettatori e non da 60 mila, si chiede di mantenere invariato il costo medio del biglietto, incrementare il verde, neutralizzare l’impatto di anidride carbonica e spostare lo stadio dalle abitazioni presenti su via Tesio.
Sul sito calcioefinanza.it sono presenti le parole del sindaco Giuseppe Sala all’affermazione del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha comunicato che è partito l’iter per vincolare lo Stadio San Siro e salvarlo dall’abbattimento. Nello specifico sarà posto un vincolo di tutela storico relazionale, che non riguarda l’età del monumento ma il valore simbolico.
Il sindaco di Milano a tali affermazioni ha detto: “Non penso ci siano più parole da spendere. C’è da agire, ognuno farà la sua parte e vedremo”.
Il sindaco ha ribadito il concetto del Ministro alle infrastrutture Matteo Salvini che ha invitato tutti a fare la propria parte. Per il ministro c’è il bisogno di uno stadio nuovo, moderno, sicuro ed efficiente.
Giovedì dunque Inter e Milan sapranno se si andrà avanti con il progetto. Al momento appare sempre più probabile che il piano B di Sesto San Giovanni o San Donato, possa prendere davvero sempre più piede.